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Quarona ricorda le vittime dell’eccidio del 1944 | LE FOTO

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Quarona ricorda la strage del ponte della Pietà: sono trascorsi 75 anni dall’azione di rappresaglia costata la vita a cinque giovani.

Quarona ricorda le vittime

Quarona non dimentica l’eccidio del ponte della Pietà, avvenuto 75 anni fa. Anpi e Comune hanno reso onore, mercoledì, alle cinque vittime, impiccate dai nazifascisti come azione di rappresaglia: Aldo Bordiga (30 anni) e Augusto Pesce (32) di Borgosesia, i diciottenni Gino Boccardo e Gino Francese di Vercelli e Vincenzo Lazzo (23) di Bari, uccisi il 14 agosto 1944. In apertura di cerimonia i saluti del presidente dell’Anpi quaronese Marco Bozzo Rolando e del sindaco Francesco Pietrasanta che ha sottolineato come «il 14 agosto è una giornata triste per la comunità quaronese in quanto ricorda la carneficina causata dalla prepotenza su chi era in disaccordo. Ma è anche una data di orgoglio per Quarona in quanto ricorda il coraggio con cui chi era in disaccordo e voleva la libertà si è sollevato contro l’odio e la prepotenza che di lì a poco sarebbero stati sconfitti».

Un testimone

Alla cerimonia non ha potuto partecipare padre Marco Malagola, frate francescano oggi 93enne, che fu testimone dell’esecuzione e prestò conforto religioso alle vittime. Il religioso, che di Quarona è cittadino onorario, torna spesso in occasione della commemorazione a portare la sua testimonianza sull’eccidio. L’orazione ufficiale è stata tenuta da Norberto Julini, presidente dell’associazione Nova Jerusalem, che ha dapprima tratteggiato il contesto storico in cui avvenne l’eccidio: «Quell’estate del ‘44 fu tremenda per la Valsesia che stava vivendo la sua brevissima stagione di “zona libera” dall’occupazione nazifascista. L’azione di rappresaglia al Ponte della Pietà fu preceduta cinque giorni prima dalla strage di Roasio, compiuta dalla polizia di sicurezza tedesca, nella provincia di Vercelli il più cruento fra tutti gli eventi della guerra di liberazione. Appartiene ad una fase in cui l’esito del conflitto era ancora incerto, benché fossero sul campo tutti gli elementi per la sconfitta tedesca, dopo gli sbarchi in Normandia e in Sicilia, e non va isolato dall’alta tensione che si creò nella provincia di Vercelli nella tarda primavera e nell’estate del 1944, con il bombardamento di Gattinara del 20 giugno, la strage di carabinieri e partigiani di Alagna del 14 luglio, le fucilazioni di prigionieri al cimitero di Borgosesia del 18 luglio e la strage di civili nelle frazioni alte, i morti di Noveis del 20 luglio, le fucilazioni al cimitero di Varallo dell’8 agosto».

La questione palestinese

Dopo aver ricordato le vittime, Julini si è soffermato sul caso palestinese e sull’occupazione isrealiana nei territori di Gerusalemme est, Cisgiordania e Gaza, di cui è testimone nel suo ruolo di presidente di Nova Jerusalem.
La giornata è proseguita con il pranzo al circolo “la Concordia” di Doccio al quale hanno partecipato una settantina di persone.

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