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Roasio centro medico a rischio: il sindaco si arrabbia con l’Asl

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La questione del centro medico di Roasio non è ancora risolta. Con il trasferimento di una dottoressa a Borgosesia e il pensionamento di un altro medico la situazione rischia di mettere a forte rischio il servizio.

Roasio centro medico

Stanco di aspettare il sindaco Gianmario Taraboletti ha deciso di scrivere in Regione all’attenzione del presidente Alberto Cirio.

«Nell’attuale situazione del centro medico di Roasio mi trovo a scontrarmi con l’Asl che mi fornisce poche informazioni a riguardo, peraltro in contrasto tra loro, creando una situazione di forte disagio che mi investe in prima persona nei confronti dell’intera cittadinanza seriamente preoccupata anche ricevendo intimidazioni personali e verbali. – scrive Taraboletti -. Essere sindaco in queste piccole comunità significa essere da sempre in prima linea, avendo un rapporto diretto con l’intera popolazione. Rapporto costruttivo e proficuo il più delle volte che però in particolari circostanze, come questa, vengono esasperate». E Taraboletti ricorda la piena collaborazione da sempre con l’azienda sanitaria: «Da inizio pandemia a oggi ho pienamente collaborato, come peraltro dovrebbe essere già nella normalità con la nostra Asl, per gestire al meglio la situazione derivante dall’emergenza pandemica confrontandomi quotidianamente con i responsabili del Sisp e con i nostri medici territoriali. Questo soprattutto quando il sistema sanitario non sapeva come agire. , non disponendo del supporto necessario. Io c’ero e ci sono tuttora, insieme ai componenti della mia amministrazione, pronto nell’attivarmi per quanto di competenza per la tutela della salute pubblica».

Il futuro del centro medico

E la stessa collaborazione Taraboletti la chiede per risolvere la questione del centro medico: «La situazione creata dall’Asl Vercelli penalizza il nostro centro di medicina generale. Circostanza che ha ulteriormente aggravato l’attuale situazione già messa a dura prova dalla quiescenza di un medico. Condizioni per le quali verrebbero a cessare i presupposti della medicina di gruppo istituita nel 2008 da parte delle precedenti amministrazioni, vanificando così gli sforzi economici, umani e professionali messi in campo da parte di tutti gli attori per il raggiungimento di un eccellenze servizio profuso a favore della salute pubblica».

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«Serve una tessera politica?»

Taraboletti affonda il colpo per cercare di destare gli animi: «Mi chiedo signor presidente se per avere una maggiore attenzione necessita una sottoscrizione di una qualsivoglia tessera politica, oppure tutte le situazioni vengono trattate allo stesso modo per arrivare a una soluzione nel più breve tempo possibile? Non lo penso o perlomeno non oso pensare minimamente che debba essere così. Il lavoro, la costanza, la professioanlità e la passione che accomuna tutti noi piccoli amministratori locali nel ricorprire questo ruolo non sono mai venute meno nè verranno mai a prescindere dal mio orientamento politico. Pertanto dopo aver espresso con parole forti il mio totale malcontento sul trattamento avuto da parte di Asl, al contrario da parte di altri bacini, in valle, chiedo di prendere in esame la richiesta di risolvere la situazione affincheè la ratio delle cose nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti ristabilisca una situazione di normalità».

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