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Roasio piange il partigiano Luigi Piscina: aveva 93 anni
Roasio ha dato l’addio al partigiano Michè, Luigi Piscina, aveva 93 anni e si è spento circondato dall’amore dei suoi cari.
Roasio piange
«Una lunga vita di bontà, amore e fratellanza guidata dal bene più prezioso, la libertà», con queste parole è stato ricordato dalla famiglia nell’epigrafe. Lascia Pierre e Dianella; Nicolò con Beatrice e Cecilia, Jacopo con Veronica, Pia con Paolo, Teresa e Vanessa. Il funerale in forma civile è stato celebrato sabato mattina e seguito dall’impresa funebre Domus di Roasio. «Un saluto a tutti i Pelandroni che gli hanno voluto bene. Né preti né fiori, ma opere sociali», si legge ancora nell’epigrafe. In tanti hanno voluto partecipare alla cerimonia per ricordarlo.
Al lutto partecipano anche l’Anpi di Gattinara e l’Anpi Valsesia-Vercelli. Il partigiano Michè aveva combattuto ed era stato ferito nel gruppo d’azione Val Taro nel Parmense. La Repubblica partigiana della Val Taro è uno dei territori liberi costituiti a nord della linea Gotica. Capoluogo del territorio fu il piccolo centro di Compiano, sede del Comando Divisione Nuova Italia e centro coordinatore delle brigate partigiane operanti nella valle e della civica amministrazione del Territorio libero del Taro. L’esperienza ebbe luogo tra il giugno e il luglio del 1944.
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Dopo la guerra Luigi Piscina tornò a Roasio dove ha sempre vissuto con la famiglia. Il 25 aprile del 2017 a Grignasco gli era stata consegnata la medaglia della Liberazione, Piscina non aveva voluto mancare all’appuntamento ricordando ancora una volta il periodo e la lotta della Liberazione dell’Italia. La decorazione realizzata è il riconoscimento che il Governo in carica all’epoca aveva deciso di coniare in occasione del settantesimo anniversario della festa di Liberazione.
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