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Romagnano festeggia nonna Teresa Maria che compie 100 anni

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Romagnano festeggia nonna Teresa Maria che compie 100 anni. Alla casa di riposo “Ottavio Trinchieri” di Romagnano l’altro giorno c’è stata grande festa per i cento anni di Teresa Maria Simonotti, una delle ospiti della struttura di assistenza più attive e dinamiche.

Romagnano festeggia nonna Teresa Maria che compie 100 anni

A festeggiarla, è arrivato il nipote Luigi e anche gli amministratori comunali romagnanesi hanno voluto condividere questo momento importante. «Poter festeggiare una persona che raggiunge i cento anni di età è sempre un vero piacere – conferma il sindaco Alessandro Carini, presente all’evento insieme all’assessore Federica Tariello e al consigliere Rosita Brugo –. Al nostro arrivo abbiamo trovato una signora in perfetto ordine e soprattutto molto lucida. Da parte dell’amministrazione comunale le abbiamo fatto gli auguri e le abbiamo donato un mazzo di fiori e una pergamena con la pagina di calendario del giorno della sua nascita».

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Felicemente single a Novara

Teresa Maria Simonotti è originaria di Soriso e vive nell’ospizio da circa otto anni: «La zia è stata molto attiva e indipendente fino ai 90 anni. La sua famiglia d’origine era contadina e i suoi genitori avevano avuto altri cinque figli – spiega il nipote Luigi – Non essendosi mai sposata, viveva da sola a Novara, dove si era trasferita alcuni decenni or sono, per lavorare come governante presso alcune famiglie. Una decina di anni fa, per prudenza, ha accettato di ritirarsi in una casa di riposo, ma ne ha provate diverse, prima di stabilirsi a Romagnano, dove si è trovata molto bene e ha deciso di fermarsi. Fino a prima della pandemia amava viaggiare e si spostava spesso, prima col treno, poi accompagnata da me, a trovare alcuni parenti che vivono altrove. Ora si trova sulla sedia a rotelle perché l’anno scorso si è rotta il femore, ma non vede l’ora di tornare a camminare e spesso la devono tenere a freno, perché vorrebbe alzarsi. Non ama stare ferma e prima della frattura cercava di aiutare all’interno dell’ospizio. Il suo motto è “le mani sono fatte per lavorare”, e infatti adesso si impegna ancora nel lavoro a maglia, per tenersi occupata».

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