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Sanac Gattinara, fumata nera sull’acquisizione: 95 lavoratori a rischio
Sanac Gattinara, fumata nera sull’acquisizione: 95 lavoratori a rischio. ArcelorMittal ha ritrattato e non acquisisce più la Sanac di Gattinara.
Sanac Gattinara
E’ infatti andato deserto l’incontro del 30 settembre scorso, data in cui ArcelorMittal – oggi Acciaierie d’Italia – era attesa al tavolo notarile per perfezionare l’acquisizione dell’azienda valsesiana e di tutto il gruppo. Un appuntamento disertato perché non c’è più l’intenzione di portare avanti l’acquisizione, come previsto dal bando di dicembre 2018 e perfezionato con decreto del Ministero a marzo del 2019.
Precedente
Già a inizio 2019 la situazione si era ribaltata con la società acquirente che prorogava gli impegni presi, lasciando nell’incertezza i quasi 350 dipendenti di Sanac che, oltre allo stabilimento di Gattinara (secondo in Italia come numero di addetti, 95), conta altre tre strutture nazionali dislocate a Massa Carrara, Vado Ligure e Grogatsu-Assemini.
«Già all’epoca le organizzazioni sindacali non avevano nascosto il proprio disappunto, convocando diverse manifestazioni territoriali», sottolinea il segretario Filctem Cgil, Alan Orso Manzonetta.
La vicenda
Quella dell’altro giorno è l’epilogo di una vera e propria odissea: nel luglio 2019 era stato organizzato un presidio di fronte al Comune di Gattinara «Abbiamo esortato la politica a fare la propria parte al fine di mantenere gli impegni presi – ricorda Manzonetta -. Si trattava di un impegno di acquisizione, di fronte al Governo e al Ministero dello Sviluppo Economico». Nell’ottobre di quell’anno viene organizzata un’altra manifestazione portando la società a prorogare la fideiussione. «Ma non c’è mai stata una pressione da chi di dovere per fare rispettare l’impegno di acquisizione», fa presente il sindacalista.
Il 2020 è stato caratterizzato dal Covid, i sindacati hanno comunque mantenuto i contatti con l’amministrazione straordinaria cercando di riallacciare un rapporto con il Ministero chiedendo ripetutamente un incontro. «L’incertezza è continuata per tutto il 2021 con Arcelor Mittal che ha prorogato più volte la fideiussione ma senza arrivare a definire l’acquisizione – riprende il sindacalista -. Nel frattempo, sono sorti altri problemi, compresi quelli economici, considerato che Sanac ha dovuto ricorrere all’ingiunzione per recuperare alcuni crediti nei confronti di Ex Ilva – ora Acciaierie d’Italia – che conta una partnership tra Arcelor e Invitalia per il 38% come capitale sociale, ma 50% come diritto di voto».
Situazione terribile
Una situazione terribile ma anche ridicola: «In pratica un’azienda in amministrazione straordinaria che non riceve ordini da un’altra azienda comunque partecipata dallo Stato (Ex Ilva ora è controllata da Invitalia). Ed è ancora più ridicola considerato che Sanacè un’azienda produttiva, numeri alla mano: + 20% di produzione, + 45% di spedizioni, + 2 miliardi di redditività, 8 dipendenti stabilizzati (di cui 6 nello stabilimento di Gattinara) e 11 nuove assunzioni a tempo determinato»,
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Ma qual è la situazione di Sanac? «L’amministrazione straordinaria di Sanac provvederà nei prossimi giorni a incassare la fideiussione di neanche un milione di euro che non garantisce alcuna liquidità e procederà in sede legale a valutare eventuali ricorsi e richiesta danni nei confronti di Arcelor – riprende il sindacalista -, ma allo stesso tempo, avvierà la riformulazione di un nuovo bando di vendita (con un’azienda devalorizzata) in un arco temporale dai 6 ai prossimi 10 mesi: situazione che causerà notevoli problemi produttivi, di efficienza nei costi e occupazionali».
Unica notizia “positiva” è che la cassa integrazione è maggiorata e non si esaurisce come quella ordinaria. La cassa integrazione potrà essere utilizzata finché Sanac rimarrà in amministrazione straordinaria. Ma la situazione è a rischio per 340 famiglie.
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Gabriele
8 Ottobre 2021 at 12:45
ArcelorMittal? Quella che ha vandalizzato la ex ILVA di Taranto? Oh ma certo, un ottimo acquirente.