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Semaforo verde dalla banca BpM: in Valsesia riaprono alcune filiali. Ma non tutte

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Semaforo verde per alcune filiali della banca BpM in Valsesia: si avvicina la riapertura.

Semaforo verde per le filiali BpM

Arrivano buone notizie per i clienti del Banco Bpm-Banca popolare di Novara in Valsesia: vanno verso la riapertura alcune delle filiali chiuse durante l’emergenza sanitaria. Per alcune filiali c’è anche già una data, quella del 25 giugno, per altre non ancora, ma le supposizioni auspicano il mese di luglio. Sembra dunque destinata a concludersi la lunga parentesi per i correntisti che per tre mesi hanno potuto contare solo sui servizi on-line e al bancomat, dovendo invece raggiungere le sedi maggiori (Borgosesia o Cossato) per le operazioni allo sportello. Intanto, il consigliere regionale Angelo Dago ha chiesto un incontro con i responsabili dell’istituto di credito.

La chiusura

Il Banco Bpm ha deciso la chiusura delle agenzie minori a metà marzo, nei primi giorni dell’emergenza legata al covid-19, sostenendo l’impossibilità di garantire le disposizioni di sicurezza. La chiusura si è però protratta anche nel periodo successivo, nonostante le proteste di molti clienti supportati dai sindaci, quando la quasi totalità degli uffici aveva ripreso la consueta attività seppur mantenendo le basilari norme anti-contagio. Una situazione che in molti ha fatto anche temere una chiusura definitiva delle filiali.

I comuni

Qualcosa si sblocca. Il 25 giugno dovrebbe segnare la data di riapertura per le agenzie di Serravalle e Roasio e molto probabilmente Ghemme. Il primo annuncio è arrivato dal sindaco di Serravalle, Massimo Basso, nel suo videomessaggio ai cittadini attraverso i social. Il primo cittadino ha riferito di aver ricevuto la telefonata da parte dei vertici dell’istituto bancario con cui viene confermata la ripresa del servizio in piena funzionalità come nel periodo pre-Covid. Analoghe rassicurazioni sono giunte per Ghemme e Roasio. Appaiono più lunghi i tempi per Grignasco e Quarona, ancora non raggiunti da alcuna comunicazione ufficiale, tuttavia la ripresa dell’attività bancaria dovrebbe arrivare a luglio. Nessuna anticipazione invece per Coggiola, e neanche per Mosso, località di Valdilana.

Il caso Quarona

Sulla questione di Quarona (dove sono state raccolte 1043 firme di cittadini critici contro la decisione della banca) interviene il sindaco Francesco Pietrasanta: «Bene che qualche agenzia inizi a riaprire. Spero che presto tocchi anche a Quarona. Osservo che proprio per Quarona e Grignasco manca ancora una data ufficiale sulla riapertura, proprio i due comuni che hanno condotto in prima fila la battaglia per tutti i paesi. Mi viene da pensare che si vuole far passare il messaggio che non serve a niente protestare, non bisogna alzare la voce. Ma non è così: non si deve stare zitti se si è nel giusto e si fanno lotte a tutela dei propri cittadini. Oltretutto, se così fosse, la banca non fa un dispetto ai sindaci quanto ai suoi clienti».

La fase due

Si registra anche la richiesta del consigliere regionale Angelo Dago ai vertici della banca: «Fermo restando che la decisione è stata sicuramente dettata dall’emergenza, ad oggi l’istituto di credito deve responsabilizzarsi e organizzare i propri uffici con tutte le indicazioni previste dalla fase 2 – è il suo appello -. Non si vuole arrivare a pensare che l’emergenza sia lo strumento per la drastica chiusura di alcune filiali. Un fatto gravissimo ad esempio per Quarona, considerato che i conti correnti sono circa 800, molti di anziani, ma anche di aziende». Il consigliere regionale chiede un incontro con i responsabili della filiale per programmare una riapertura: «Comprendo la volontà di salvaguardare la salute degli impiegati, ma credo che collaborare sia la via migliore da seguire per assicurare un servizio importante per tutta la comunità».

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