Attualità
Si inaugura sabato il parco giochi alla Mantegna
Varallo, sabato il taglio del nastro dell’area per i bambini ricavata lungo la strada che sale alla Crosa
Il parco giochi realizzato alla Mantegna è pronto per il taglio del nastro. L’amministrazione comunale ha fissato la data della cerimonia: l’inaugurazione si terrà sabato alle 15.
«Lo spazio è stato realizzato sul terreno di Roberto Carrara che ha donato alla Città di Varallo per realizzare il parco giochi – ricorda il sindaco Eraldo Botta -. Poi il gruppo dei Matai dal Rial, di cui Carrara è presidente, hanno acquistato i giochi per attrezzarlo, mentre il Comune si è occupato di adattare l’area allo scopo e recintarla, aggiungendo una giostrina e una molla al posto di un secondo scivolo che abbiamo sistemato in un’altra area».
In questi giorni il Comune sta inoltre ripulendo l’alveo del rio Riale che dalla Crosa scende a Varallo attraversando il rione Mantegna, e la stradina pedonale che lo costeggia, una delle più antiche di questa zona della città. «Via Scagliotti diventerà così una nuova passeggiata – commenta Botta -, che metterà in comunicazione la zona del passaggio a livello all’abitato della Mantegna: permetterà di raggiungere in modo sicuro con i bambini, senza il rischio di dover camminare lungo la strada, anche il nuovo parco giochi».
L’amministrazione ha anche sistemato l’area sopra il nuovo posteggio che era stato realizzato a poca distanza dalla chiesetta, livellandola e attrezzandola con delle panchine. Una finalità d’uso che ha sollevato qualche discussione durante l’ultimo consiglio comunale.
Il consigliere di minoranza Marco Molino ha infatti chiesto come mai «non fosse stata attrezzata con i giochi comprati dai Matai dal Rial per un valore di 4.200 euro». Secondo il consigliere di minoranza, che fino a gennaio è stato assessore all’urbanistica nella giunta Botta, i parchi gioco progettati alla Mantegna erano due: uno quello ricavato sul terreno donato da Carrara, l’altro sarebbe dovuto nascere nella zona vicino alla chiesa. Spiega Botta: «Non avrebbe avuto senso realizzare due parchi gioco a poca distanza quando ci sono zone della città che non ne hanno neppure uno».
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