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Stalla di Ailoche sul ciglio della frana: l’allarme di un giovane allevatore

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Stalla di Ailoche sul ciglio della frana: l'allarme di un giovane allevatore

Stalla di Ailoche sull’orlo della frana: la situazione dopo l’alluvione del 2020.

Stalla di Ailoche sul dirupo

La sua stalla si affaccia ora sulla sponda del torrente: è il risultato dell’alluvione del 2020, che ha rimosso un’ingente quantità di terra. Agostino Corradino Locatello è un giovane allevatore di Ailoche che ha provato a interpellare tutti, ma in un anno non è stato fatto nulla. Le piogge abbondanti della scorsa settimana hanno visto il letto dello Strona nuovamente alzarsi e portarsi via ancora un po’ di terra.
Ora non può più aspettare. Anche l’amministrazione comunale di Ailoche ha fatto un sopralluogo sul posto con il sindaco Massimo Paganini, ma spetta alla Regione intervenire.

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L’allevamento

«Ho un allevamento di 40 vacche da latte – racconta l’ allevatore -, da un anno a questa parte ho avuto dei seri danni in seguito all’alluvione dell’ottobre 2020 e nessuno, dico nessuno, si è mai preso la sbriga di venire a mettere in sicurezza la frana che mi sta portando via la cascina». Ha provato a rilanciare il suo appello anche sui social per cercare di far conoscere la sua storia nella speranza che qualcosa si muova. Il suo racconto è stato condiviso anche sul gruppo “Ruralpini”, la pagina Facebook che si occupa di tutto ciò che riguarda le attività di montagna. L’allevatore ha ricevuto tanta solidarietà da parte dei colleghi e dagli appassionati della pastorizia.
Va inoltre aggiunto che in quest’ultimo anno Agostino Corradino ha fatto segnalazioni un po’ a tutti gli enti sulla situazione in cui versa la sua azienda agricola: «Ho fatto segnalazioni in Comune, poi ho potuto i documenti alla Coldiretti – spiega ancora -. L’unico che ha cercato di fare qualcosa è il sindaco di Ailoche Massimo Paganini che si è interessato del problema in prima persona».

Rischio piogge

A rischio c’è una cascina, ma anche una attività che il giovane porta avanti con passione ormai da anni .
«La struttura che si trova a confine con il fiume è ancora agibile per fortuna – riprende -, lì ci tengo quattro vitelli e un maiale. Il resto del bestiame è in un’altra stalla. Ma l’alluvione del 2020 mi ha portato via 50 metri quadrati di terra, la pioggia della scorsa settimana ha fatto ancora paura. Ora poi andiamo incontro al periodo delle piogge con il rischio idrogeologico che si alza. Non voglio rischiare di vedermi portare via la cascina dalla corrente o da una frana. Farò una nuova segnalazione al Comune sperando che chi di dovere si decida a stanziare i soldi per poter intervenire».

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1 Commento

1 Commento

  1. alessandro belviso

    13 Ottobre 2021 at 12:20

    a scanso di equivoci mi piacciono le mucche ed il loro latte e formaggi da pascolo, ma quella costruzione bassa da quel che sembra è stata aggiunta fino a poco distante dal ciglio ed ora è proprio sul ciglio…ovvio che nessuno si prende la briga di farci un muro di sostegno dai costi esagerati, va demolita o almeno accorciata di tot metri per dargli spazio di sicurezza, ormai è andata così. opinione personale.
    è uno tanti esempi di costruzioni al limite dei corsi d’acqua che sono stati fatti in italia senza preoccuparsi degli stessi in caso di alluvioni o peggio su alvei precedenti.
    ora una relazione tecnica è d’obbligo e pure in fretta.
    risarcimenti da calamità naturali ad aspettare i politici si diventa vecchi meglio farsi le assicurazioni private. io aspetto ancora i danni della grandine del luglio 19

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