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Strage di alberi sulla strada tra Quarona e Valmaggiore: l’accusa degli ambientalisti
Strage di alberi sulla strada tra Quarona e Valmaggiore: l’accusa degli ambientalisti. Una associazione ecologista punta il dito contro i responsabili dei lavori di taglio agli alberi posti a lato della strada provinciale che collega Quarona a Valmaggiore e Cavaglia.
Strage di alberi sulla strada tra Quarona e Valmaggiore: l’accusa degli ambientalisti
E nell’istanza presentata a enti, procura e sovrintendenza, viene rimarcata la presenza di un particolare esemplare di olmo che sarebbe da conservare in quanto divenuto estremamente raro a causa di una malattia delle piante.
A fissare l’attenzione sulle operazioni in corso lungo la strada provinciale 102 è il Gruppo di intervento giuridico (Grig) che si occupa di tematiche di protezione ambientale sull’intero territorio nazionale.
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La strada che sale alle frazioni è stata recentemente coinvolta da un intervento di taglio di alberi a ridosso della carreggiata: «Nel mettere in sicurezza le strade è inutile eseguire tagli a raso per 15-20 metri – viene evidenziato -, in maniera tale da rovinare il paesaggio di un territorio che avrebbe anche vocazione turistica, e soprattutto annullando le funzioni positive fornite dalle foreste. Occorre invece effettuare tagli selettivi che conservino gli alberi stabili ed eliminino solo quelli pericolosi. La conservazione di alberi stabili impedisce l’erosione del terreno e la crescita disordinata di altri nuovi alberi. Cosa che invece accade di fronte ai tagli raso che porteranno a una ricrescita instabile e disordinata. Proprio per la sicurezza, anche sui lati delle strade, meglio sarebbe conservare fasce boscate, con un misto di alberi giovani e più vecchi scelti tra quelli più stabili, e con chiome ad altezze diverse».
Ordinanza
Dai rilievi dell’associazione ecologista, gli stessi tagli non sarebbero conformi a quanto richiesto dall’ordinanza disposta dalla Provincia: «L’ordinanza chiede una manutenzione più intensa nei primi sei metri dalla strada, ma appare evidente che si sono eseguiti tagli di quindici-venti metri a raso che non solo non sono autorizzati dall’ordinanza stessa ma che vanno contro leggi e regolamenti forestali regionali».
Esemplari
A motivare il Gruppo di intervento è anche la presenza di esemplari di olmo europeo, divenuto estremamente raro a partire dagli anni Settanta a causa di una malattia, la grafiosi, arrivata dall’Asia: «Questi esemplari sopravvissuti sarebbero da tutelare e conservare. Non solo perché specie botanica rara ma perché hanno un patrimonio genetico resistente alla malattia, se sono sopravvissuti alla moria. Per far comprendere la loro rarità – viene specificato -, nella regione esiste un solo altro olmo della stessa specie, a una ventina di chilometri da Torino».
Allo stato attuale gli olmi sono scampati al taglio, ma l’associazione è preoccupata della loro sorte: «Al momento il taglio è sospeso dopo il nostro intervento, ma è possibile che vengano tagliati nei prossimi giorni. Un privato, pur di salvarli, si è reso disponibile a pagare di tasca propria la potatura e una verifica di stabilità redatta da un dottore forestale. Tuttavia sembra che nemmeno questa offerta venga accettata».
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Sara
2 Aprile 2022 at 21:22
Se invece che tagliare gli alberi tirassero su l’immondizia? Quella riva è piena zeppa di rifiuti anche ingombranti buttati giù dalla strada. Ma certo, a ripulire dai rifiuti non c’è guadagno.
Lili
4 Aprile 2022 at 11:04
Tagliano a vanvera, va bene tagliare, ma devastare i boschi! Nessuno ripianta alberi, tagliano e basta. Nessun controllo. Vergogna
Angelo
3 Aprile 2022 at 14:38
Non va mai bene niente, andassero a pulire i sentieri dai rovi ,gli ambientalisti sono ormai come dei talebani
Simply rat
6 Aprile 2022 at 16:45
La mano di questo scempio di alberi è dello stesso individuo che, di recente, è riuscito ad affermare come un lupo sia entrato nella sua stalla, abbia preso una capra per poi sbranarla all’esterno.
Il lupo, vero, è agile ma affermare che sia riuscito ad oltrepassare una porta di lamiera alta almeno 2 mt, per di più con la preda tra i denti, necessita di parecchia fantasia; questo fa capire la forza morale in gioco, cercate la notizia proprio su questo giornale e poi andate a visionare di persona la stalla per farvi un’idea.
Oltretutto, di boschi tagliati “male”, sempre lui e la sua azienda agricola ne lasciano indietro parecchi. E ne lasceranno.