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Truffa del pellet: caccia all’uomo. Un raggiro da 60mila euro

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Truffa del pellet: i carabinieri hanno un nome. Il raggiro potrebbe aver fruttato 60mila euro.

Truffa del pellet, è caccia all’uomo

La truffa del pellet sembra essere a una svolta. Dopo le denunce di decine di famiglie rimaste al freddo tra la bassa Valsesia e il Biellese orientale, i carabinieri avevano subito avviato le indagini, che stanno raccogliendo i primi riscontri.

I militari dell’Arma hanno collegato la persona che sta dietro la truffa del pellet a un soggetto che alle spalle aveva già altri casi di raggiri, ma in altri ambiti merceologici. E anche gli stessi truffati lo hanno riconosciuto tramite una foto segnaletica (che risale a qualche anno fa). Tutti infatti avevano incontrato di persona, almeno una volta, il falso venditore.

L’uomo, che sembra abbia operato a cavallo tra Lombardia e Piemonte, ha fornito sempre identità diverse, ad alcuni clienti ha detto di chiamarsi Lorenzo, ad altri Daniele. Entrambi nomi fasulli.

I primi nodi venuti al pettine

Sono state poco meno di una settantina le famiglie nella zona tra Roasio, Gattinara, Brusnengo, fino ai confini con il Biellese a rivolgersi ai carabinieri, non prima di aver effettuato alcuni controlli. La partita Iva della rivendita di pellet corrispondeva infatti a un’azienda pubblicitaria con sede a Milano, già coinvolta in truffe in un altro settore.

In questo caso, i guadagni vanno dai 600 euro ai 3000 euro, a seconda degli ordini effettuati. Si ipotizza che la cifra intascata dal falso venditore possa aggirarsi almeno attorno ai 60mila euro.

Cosa è successo

Le famiglie truffate avevano acquistato il pellet a prezzi vantaggiosi. Tutti avevano pagato la caparra; molti avevano versato, come d’accordi, tre giorni prima della presunta consegna anche la restante parte della somma pattuita. Poi il venditore era sparito.

Prima aveva iniziato ad accampare alcune scuse: il lutto che aveva colpito l’autotrasportatore, oppure un suo lutto in famiglia. Poi a un certo punto il telefono è stato staccato e i clienti sono rimasti senza fornitura.

Magazzino svuotato

Le persone raggirate si sono organizzate anche con un gruppo WhatsApp per condividere più informazioni possibili. Qualcuno è tornato anche nel magazzino di Gattinara dove si era recato per l’acquisto del pellet. E c’è stata la conferma che si trattava di una vera truffa. I locali infatti erano completamente vuoti, all’interno non era rimasto più neppure un sacco di pellet.

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