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Ultimo via libera per la Pedemontana: 14 chilometri per collegare la bassa Valsesia a Biella e alla A26
Ultimo via libera per la Pedemontana: 14 chilometri per collegare la bassa Valsesia a Biella e alla A26. Quando si parla di opere pubbliche in Italia non c’è nulla di certo fino all’inaugurazione delle stesse. Premesso questo, certamente importante è l’approvazione definitiva del progetto della Pedemontana Piemontese (o Biellese) che dir si voglia come ha annunciato pochi giorni fa il viceministro Gilberto Pichetto Fratin.
Ultimo via libera
«Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale della delibera Cipess relativa alla costruzione della Pedemontana piemontese – è la dichiarazione del numero due del Ministero per lo sviluppo economico (Mise) – il progetto del collegamento Masserano- Ghemme, il cui tracciato collegherà Biella all’autostrada A26, è approvato definitivamente. Dopo anni di grande impegno abbiamo conseguito un obiettivo importante: sono molto soddisfatto. E’ un obiettivo a cui si lavora da tempo e per il quale mi sono battuto personalmente: questa nuova superstrada è pertanto un passaggio fondamentale che sarà di sicuro un traino ulteriore per lo sviluppo del nostro territorio».
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«Più in particolare, la superstrada – continua l’esponente biellese – dichiarata di interesse strategico nazionale, avrà un costo aggiornato di 214,3 milioni di euro totali e permetterà al territorio di Biella un collegamento diretto e rapido, passando da Novara e Milano. Per l’esecuzione dell’intervento, Anas potrà ricorre all’appalto integrato, ovvero all’affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione».
Dunque a questo punto la prossima puntata della cinquantennale telenovela dovrebbe essere l’indizione della gara d’appalto da parte di Anas che potrebbe avvenire entro il corrente anno e l’inizio del prossimo con inizio dei lavori nel 2023.
Un po’ di numeri
La nuova strada sarà a due carreggiate separate, ciascuna di costituita da due corsie, ed avrà una lunghezza di circa 14 chilometri. Il tracciato prevede quattro svincoli: ad inizio tracciato a Masserano per il collegamento con la provinciale 315 e la provinciale 142; in prossimità di Roasio per il collegamento con la provinciale 64 e la Valsessera; in prossimità di Gattinara per il collegamento con la ex statale 594 della Valsesia a fine tracciato per la connessione con l’autostrada A26. Il progetto prevede inoltre sottopassi e cavalcavia in modo da garantire la continuità della viabilità comunale e vicinale interferita. Previste anche alcune strutture: un viadotto sul Sesia lungo 820 metri; cinque ponti (lunghezza da 40 a 120 metri); sei cavalcavia (di cui uno autostradale); sei sottopassi scatolari e svariati tombini idraulici (scatolari e circolari); un casello di esazione del pedaggio. l tracciato stradale insiste sui territori di tre province: provincia di Biella (nei Comuni di Masserano, Brusnengo): provincia di Vercelli (nei comuni di Roasio, Brusnengo, Lozzolo, Gattinara) e provincia di Novara (nei comuni di Romagnano e Ghemme).
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Boberto
15 Marzo 2022 at 16:34
Molto bene, un altro passo avanti verso la realizzazione di questa opera. Speriamo che entro l’anno partano i lavori.
Silvio
16 Marzo 2022 at 10:06
Più di 15 milioni a Km per un’opera di dubbia utilità e con un impatto ambientale non da poco.
Non si poteva fare un collegamento meno faraonico e con i risparmi potenziare le ferrovie ?
Gli autotrasportatori protestano per il caro gasolio ,ma il traporto su gomma consuma cinque volte quello su ferro.
Vogliamo fare una seria politica energetica e ambientale?
Ernesto Bellini
17 Marzo 2022 at 8:04
Di dubbia utilità lo sarà per lei. Cosa dovevano progettare? Una mulattiera sterrata? Smettiamola con questo falso perbenismo e falso ambientalismo da quattro soldi. Potenziare le ferrovie? Quali per la precisione? E a quale scopo? Oppure ne scegliamo una delle tante che sono state chiuse, a caso, e bruciamo li un po’ di soldi per poi farla chiudere di nuovo tra qualche anno perchè non la usa nessuno?
Silvio
17 Marzo 2022 at 9:39
Per attraversare la Svizzera gli autotreni devono essere caricati sui treni, che la gente usa perché veloci e puntuali.
La Germania ha trasformato la vecchia rete ferroviaria in metropolitane di superficie per decongestionare le città.
L’Olanda ha quadruplicato la tassa di circolazione dei Diesel per potenziare il trasporto pubblico, la regione Piemonte ne ha esentato il pagamento per tre anni rinunciando a 240 milioni di entrate.
Quelli sono trogloditi e noi civili !
Ernesto Bellini
17 Marzo 2022 at 12:25
L’Italia ha rinunciato alle linee ferroviarie negli anni Sessanta, ora è tardi e troppo costoso tornare indietro. Non dico che non possa essere fatto, anzi deve essere fatto, ma questo non ha NULLA a che vedere con questo collegamento con la A26. I treni arrivano solo fino alle stazioni, la merce deve COMUNQUE viaggiare su gomma da e per le stazioni.
alessandro belviso
17 Marzo 2022 at 12:59
non hanno altri argomenti che denigrare, alcuni devono essere criminali e mafiosi che piglieranno soldi nelle opere favorite da politici corrotti e/o incompetenti, i confronti tecnici li annullano con mistificazioni ed offese. Il cambio di paradigma è improbabile, al potere ci stanno loro.
Silvio
18 Marzo 2022 at 9:01
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