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Una bottega di barbiere diventata crocevia del paese: il ricordo di Afro Mattioli

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Una bottega di barbiere diventata crocevia del paese: il ricordo di Afro Mattioli. Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Afro Mattioli, di Serravalle, storico oarrucchiere morto la scorsa settimana a 92 anni.

 Una bottega di barbiere diventata crocevia del paese: il ricordo di Afro Mattioli

«Afro Mattioli era uno dei due barbieri storici di Serravalle, un mestiere che oggi spesso si coniuga con quello di parrucchiere. Il suo cognome mi ricordava l’omonimo botanico dell’Imperatore: Pietro Andrea Mattioli, nato a Siena nel 1501 e morto di peste a Trento nel 1578. I “Commentarii” del Mattioli finirono per essere il più importante testo botanico-farmaceutico del XVI secolo, summa delle nozioni di medicina naturale di quel tempo, integrato con appunti tratti dalla tradizione popolare e con la descrizione delle virtù terapeutiche di centinaia di nuove piante, buona parte delle quali “nuove”, appena importate dal lontano Oriente e dalle Americhe. Sembra ad esempio che sia stato proprio lui a sdoganare il pomodoro, fino ad allora considerato solo pianta ornamentale (perché ritenuto velenoso). Afro, una volta che gliene accennai, sorrise divertito e compiaciuto. Quello del barbiere è un mestiere antichissimo: nei secoli passati i barbieri, che facevano le funzioni di cerusici, praticavano anche piccoli interventi chirurgici, come l’estrazione di un dente o un salasso.
Il più famoso barbiere della storia, forse mai esistito in realtà, è Figaro, personaggio principale de Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e delle Nozze di Figaro di Mozart. All’obbligo sociale di radersi un tempo potevano sottrarsi solo i filosofi e i soldati. Afro ha praticato questo mestiere con perizia e bonomia: la sua “bottega” era un punto di ritrovo, dove si chiacchierava di donne, calcio e motori, ma lui sapeva sempre essere super partes.
Dopo la pensione per alcuni anni divenne volontario del CIAS, Centro Incontri Anziani Serravallesi. Era nato nel 1928, ma non dimostrava l’età anagrafica: lo ricordo dietro il bancone fare caffè e mescere bibite e bianchini, servire ai tavoli portando le consumazioni e lasciando una parola gentile. Sposato con Ida, ebbero un’unica, adorata, figlia: Cinzia, insegnante, che diede loro la gioia di diventare nonni di Michele ed Elisa. Purtroppo Cinzia ormai da anni è immobilizzata in un letto e nella stessa giornata di sabato si sono celebrati due funerali: al mattino il genero Rossano e al pomeriggio Afro. Il destino li ha uniti anche nella morte.Caro Afro il Tuo cuore non ha retto un ulteriore dolore, ma sono certa che ora con rinnovato vigore saprai guidare Ida, Michele ed Elisa e con Rossano farai una formidabile doppietta».
Piera

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