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In Valsesia “resuscita” il Distretto sanitario
Via libera dalla Regione Piemonte, l’ente dovrebbe assicurare maggiore accessibilità e autonomia.

In Valsesia “resuscita” il Distretto sanitario. Via libera dalla Regione Piemonte, l’ente dovrebbe assicurare maggiore accessibilità e autonomia.
In Valsesia “resuscita” il Distretto sanitario
Una svolta per la sanità della Valsesia? Forse. Torna infatti il Distretto sanitario autonomo della valle, una richiesta avanzata da tempo dal territorio e che ha ottenuto il via libera ufficiale dalla Regione Piemonte.
«Era una delle richieste più importanti, emersa anche in uno degli ultimi incontri a Campertogno – ricorda il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti –. Il presidente della Provincia Davide Gilardino l’ha ribadita la scorsa settimana, facendosi portavoce di molti sindaci della valle. L’assessore Federico Riboldi aveva promesso una verifica: lunedì ho parlato con lui, che dopo un confronto con il direttore generale della Sanità ha dato il via libera per poter partire».
I possibili benefici
Il ritorno del Distretto, spiega Riva Vercellotti, porterà benefici concreti: «Sicuramente un rapporto più diretto con i sindaci e con i servizi socio-assistenziali. Bisognerà individuare una figura di riferimento sul territorio, che rappresenti gli interessi della sanità locale. Era una richiesta forte, per evitare il senso di abbandono. Avere di nuovo un Distretto significa dare centralità alle politiche sanitarie della valle».
In una nota congiunta, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Carlo Riva Vercellotti esprimono «entusiasta adesione» alla richiesta di ripristinare un Distretto sanitario autonomo per la Valsesia, distinto da quello della Bassa Vercellese.
“Una sanità più vicina alle persone”
«Questa istanza – spiegano – è profondamente radicata nel territorio e sostenuta da una vasta rappresentanza istituzionale. Non solo è legittima e tecnicamente percorribile, ma si inserisce pienamente nella visione di una sanità più vicina alle persone, equa e rispettosa delle peculiarità geografiche». L’assessore Riboldi sottolinea che la proposta «non è soggetta ai vincoli del Dm 70 e dunque può essere accolta e attuata. È una scelta che guarda alla buona amministrazione, non al campanilismo».
Riva Vercellotti aggiunge: «La Valsesia ha diritto a un distretto che la rappresenti. Il nostro impegno è garantire un’organizzazione dei servizi sanitari che valorizzi la specificità delle nostre valli, evitando soluzioni centralistiche che penalizzano le aree montane». Si tratterà anche di dare contenuto a questo ente: l’obiettivo è che la riorganizzazione porti a una sanità più accessibile, efficiente e rappresentativa per i cittadini valsesiani.
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Sil47
12 Novembre 2025 at 10:59
Aspirina ad un moribondo.
Una soluzione veramente migliorativa per la Valsesia è passare all’ASL di Novara come han fatto Grignasco e Romagnano