Attualità
Caso dei cartelli no-burqua, Varallo condannato a pagare
In appello a Milano due cittadini si sono visti riconoscere un indennizzo di 10mila euro
Non è ancora finito il braccio di ferro legale innescato dai famosi cartelli che anni fa erano stati posizionati agli ingressi di Varallo per vietare l’accesso a mendicanti, ambulanti e donne col volto coperto da un velo. Adesso la Corte d’appello di Milano ha condannato il Comune, il sindaco Eraldo Botta e Gianluca Buonanno (come ex pro sindaco) a risarcire due cittadini con 10mila euro.
Sono i due che si erano rivolti appunto al tribunale di Milano (uno, Fabio Musati, è poi morto, così come Buonanno) non per i primi cartelli, ma per i manifesti che seguirono la prima causa: vale a dire, quelli affissi con i volti di Botta e Buonanno dove i quattro cittadini venivano bollati come “suonatori suonati”, con nome e cognome e stralci della prima sentenza. Due di loro avevano citato il Comune e i due amministratori di fronte al tribunale di Vercelli, altri due a Milano, ovviamente in sede civile. I due vercellesi si erano visti riconoscere una somma di circa 6mila euro, menrtre il tribunale di Milano aveva respinto l’altra citazione. Ora l’appello ha ribaltato il pronunciamento di primo grado, condannando appunto gli autori del manifesto al risarcimento.
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