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Via Crucis restituita a Civiasco. Don Roberto: ora il restauro

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Via Crucis rubata e ritrovata: ora si pensa al restauro delle opere d’arte.

Via Crucis ritrovata

Dopo la lieta notizia del ritrovamento delle opere rubate anni fa dalla chiesa di Santa Maria nei boschi di Civiasco, ora si pensa a un restauro.
«Aver potuto riavere queste undici stazioni è una fortuna – racconta don Roberto Collarini – Erano collocate nella chiesa di Santa Maria nei boschi di Civiasco. Dalla strada della Colma si scende dieci minuti a piedi prima di raggiungere il luogo sacro. Era una antica canonica dove vivevano anche sacerdoti, ma poi venne abbandonata».
Il furto risale a tre anni fa. «Le stazioni della Via Crucis vennero rubate tra fine giugno e metà agosto del 2017 – racconta ancora il sacerdote -. In quel periodo infatti non era passato più nessuno: è una chiesa che viene utilizzata un paio di volte all’anno».

Il ritrovamento

Le stazioni sono state poi trovate a una mostra di antiquariato un anno e mezzo dopo la scomparsa.
«Avevamo fatto denuncia – spiega ancora il sacerdote -. .Dopo i vari accertamenti le opere sono state riconsegnate». Anche durante la conferenza stampa per la riconsegna dei manufatti il parroco di Varallo ha ringraziato l’Arma dei carabinieri: «Ringraziamo l’efficienza del lavoro delle forze dell’ordine sempre in prima linea». Le undici stazioni si mettono in mostra per i colori e per la loro bellezza: «Si tratta di opere che non sono mai state restaurate – spiega Collarini -. Oltre ai colori ci sono anche le cornici che sono artisticamente incise e decorate. Il quadro è fatto di tela. Bisognerà prevedere un restauro di questi manufatti». Ma non saranno riportati alla chiesa di Santa Maria: «Le opere saranno custodite in un posto sicuro. La chiesa da cui sono state asportate si trova nel bosco, i ladri riuscirono a entrare dopo aver segato le sbarre di ferro delle grate. Utilizzarono sicuramente anche seghe elettriche, il luogo è isolato e nessuno notò nulla. Meglio non rischiare…».

Furti ripetuti

Negli anni scorsi diverse chiesette e oratori dell’alta Valsesia vennero interessati da una serie di furti.
Nel 2016 ladri specializzati in furti d’arte colpirono in Valsesia. Ad essere prese di mira ancora una volta furono le piccole chiese e oratori che si trovano lungo i sentieri che si inerpicano verso la montagna dell’alta valle. In pochi giorni i ladri avevano preso di mira i luoghi di culto di Campertogno, Mollia e della Val Vogna, già partite le denunce contro ignoti da parte dei parroci.

Al sicuro

In alcuni casi vennero portate via le cornici.
Per fortuna i «tesori» soprattutto delle chiese di Campertogno sono ben custoditi. Ci aveva già pensato don Pier Cesare Devecchi a raccogliere dipinti, calici e candelieri preziosi presenti negli antichi oratori di montagna e custodirli all’interno del museo della parrocchia di Campertogno. E’ stato un gesto lungimirante il suo, mettendo al sicuro un patrimonio immenso.

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