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Borgosesia, il sindaco in campo contro le truffe: «Nel dubbio, chiamate me»
La campagna di sensibilizzazione prevederà anche cartelloni e led sparsi per la città.
Borgosesia, il sindaco scende in campo contro le truffe: «Nel dubbio, chiamate me». La campagna di sensibilizzazione prevederà anche cartelloni e led sparsi per la città.
Borgosesia, il sindaco in campo contro le truffe: «Nel dubbio, chiamate me»
Sono in aumento le truffe telefoniche. Diversi gli episodi accaduti nelle ultime settimane anche a Borgosesia, e il sindaco diventa testimonial per sensibilizzare i cittadini a prestare la massima attenzione quando vengono contattati da sconosciuti. Il messaggio arriverà anche su cartelloni pubblici e led wall, per raggiungere il più possibile la popolazione.
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Tecniche più sofisticate
Gli ultimi casi di raggiri hanno anche acquisito tecniche più sofisticate che le rendono ancora più difficile da individuare: le vittime vengono contattate usando un’applicazione telefonica che fa apparire sul cellulare del ricevente il numero del comando carabinieri. E’ accaduto purtroppo anche a Borgosesia (simulando il numero 0161.6101 del comando provinciale di Vercelli), con alcuni cittadini che hanno creduto a quanto veniva loro raccontato e sono stati convinti a effettuare un bonifico istantaneo.
Le tecniche messe in atto prevedono alcune varianti ma, nella sostanza, portano le vittime a effettuare un bonifico su un conto corrente indicato dal truffatore, ad esempio con la scusa di un familiare rimasto ferito o con urgente necessità di ricevere soldi.
Sensibilizzazione per prevenire nuove truffe
«Abbiamo saputo di diversi casi che hanno coinvolto nostri concittadini, e abbiamo deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione per prevenire nuove truffe» spiega il sindaco Fabrizio Bonaccio.
«Con gli avvisi cerchiamo di fare quanto nelle nostre possibilità per tutelare i cittadini. Il messaggio è di non lasciarsi ingannare e di fronte a telefonate sospette, o comunque con richiesta di denaro, fare prima qualche controllo».
Cosa fare dunque?
«Chiamare le forze dell’ordine o la polizia municipale, anche il sindaco. Per questo sui manifesti sarà pubblicato il numero di telefono per contattarmi. L’importante è non rispondere subito a queste richieste, prendendosi il tempo necessario e chiedendo subito aiuto alle autorità».
Le telefonate possono arrivare da presunti carabinieri o da fittizi funzionari di banca: «Di fronte a queste telefonate è assolutamente necessario verificare la chiamata – rimarca il primo cittadino -, se possibile farsi dire il nome dell’interlocutore, poi riagganciare e contattare le forze dell’ordine, o telefonare direttamente a me».
Si cerca quindi di fare tutto quanto è possibile per arginare questo fenomeno, che colpisce soprattutto persone anziane facendo spesso leva sui legami familiari.
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