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Borgosesia e Valduggia unite per l’addio a Gianpiero Paracchini
Oggi il funerale dell’imprenditore nella “sua” Zuccaro. Aveva 88 anni.

Borgosesia e Valduggia unite per l’addio a Gianpiero Paracchini. Oggi il funerale dell’imprenditore nella “sua” Zuccaro. Aveva 88 anni.
Borgosesia e Valduggia unite per l’addio a Gianpiero Paracchini
Si celebra nel pomeriggio di oggi, giovedì 9 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Zuccaro di Valduggia, il funerale di Gianpiero Paracchini, scomparso all’età di 88 anni. Imprenditore conosciutissimo in tutra la valle, ma soprattutto a Borgosesia, Paracchini era nato proprio a Zuccaro il 21 dicembre 1936. Si era poi trasferito a Borgosesia dopo il matrimonio con Nanda Sillanoli, andando ad abitare in via Vittorio Veneto. Dal loro amore è nata la figlia Michela, poi sposata con Pino.
Oltre a loro, l’uomo ha lasciato i nipoti Federico con Federica, Edoardo con Martina, Federica con Giacomo, Greta e Tobia. Lascia anche i cognati Anna e Luciano, e altri parenti. Uomo intraprendente e laborioso, è stato titolare della Rubinetterie Paracchini, fondata nel 1958 e specializzata nella produzione di rubinetteria e valvole industriali.
Un legame forte con il territorio
Ma Gianpiero Paracchini non è ricordato solo per la sua attività imprenditoriale: la sua vita è stata intrecciata a doppio filo con la comunità. Sostenitore appassionato del Borgosesia Calcio, ne ha seguito le sorti per decenni, entrando attivamente nella società sportiva negli anni Settanta e contribuendo in vari ruoli. Alla stessa passione per lo sport univa quella per il carnevale cittadino, di cui era un instancabile protagonista: sempre presente agli eventi, apriva il corteo del Mercu Scurot davanti alla banda musicale.
«Era uno di noi – ricorda Andrea Petrarca – anche se non faceva parte del comitato carnevale, era membro del Comitato d’onore. Impossibile non trovarlo alle sfilate o a distribuire i biglietti della lotteria. Uomo di grande cuore, sapeva divertirsi e far divertire, aveva sempre una parola gentile per tutti».
Ispirata a lui la statua del “Mercu Scurot”
Il suo legame con il carnevale è rimasto anche nella memoria visiva della città: una sua fotografia in abiti da “cilindrato” è stata infatti di ispirazione per la statua del Mercu Scurot in piazza Cavour.
Paracchini era un instancabile animatore della vita culturale valsesiana. Partecipava a incontri e manifestazioni locali, in particolare al raduno di moto d’epoca degli Amici della Guzzi, dove si presentava immancabilmente con la sua Vespa. Amava scrivere poesie in dialetto e aveva raccolto nel tempo un piccolo patrimonio linguistico e affettivo, culminato nel “Dizionario del dialetto Zuccarese”, arrivato fino alla settima edizione.
La sua poesia letta a Valduggia
Solo pochi giorni fa, alla rassegna poetica di Valduggia, una sua poesia è stata letta postuma: un ultimo saluto attraverso le parole che tanto amava. La sua figura compare anche nel volume “Argurdansi. Interviste e ricordi valsesiani” di Aldo Lanfranchini, in uscita il 18 ottobre a Rastiglione, testimonianza di una vita vissuta con curiosità, entusiasmo e amore per la propria terra.
Borgosesia e Valduggia oggi piangono Gianpiero Paracchini, ma soprattutto ne ricordano il sorriso, la bontà e la voglia di esserci sempre — per gli amici, per la sua città e per quella Valsesia che ha amato fino all’ultimo.
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