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Fucilata contro la lapide che ricorda i caduti partigiani

Danneggiato il monumento sul monte Briasco, la condanna dell’Anpi Borgosesia.

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Fucilata contro la lapide che ricorda i caduti partigiani. Danneggiato il monumento sul monte Briasco, la condanna dell’Anpi Borgosesia.

Fucilata contro la lapide che ricorda i caduti partigiani

Qualcuno ha sparato, probabilmente con un fucile, contro la lapide che ricorda i caduti partigiani alla bocchetta della Crosuggia sul monte Briasco, posto a cavallo tra la Valsesia e il Cusio. Lo denuncia l’Anpi di Borgosesia, che ricorda un fatto analogo avvenuto nel 2019.

«A distanza di cinque anni dal primo gesto di vandalismo – riferisce il presidente Alessandro Orsi – ne è seguito un altro, nei giorni del 25 aprile, contro il cippo e la lapide che ricordano i partigiani. Nel primo caso, nel 2019, la lapide di marmo fu distrutta e venne rifatta in bronzo e rimessa al suo posto grazie all’intervento dell’amministrazione comunale di Cellio con Breia, guidata dal sindaco Daniele Todaro».

Il foro nella lapide di bronzo

Ora ci risiamo: «Qualche sciagurato ha sparato contro la lapide, provocando un largo buco proprio accanto alla parola “sentinella partigiana”. Sparare contro una lapide di caduti e già un gesto frutto di idiozia e ovviamente illegale. Sparare contro una lapide con scritta che ricorda caduti per la libertà – sottolinea Orsi – »è un’evidente provocazione fascista. Vien da pensare a questo punto che anche il primo danneggiamento sia da attribuire, probabilmente, a un’ignobile azione di stampo fascista».

L’Anpi ricorda che attorno al Briasco nacquero i primi gruppi partigiani. E i suoi paesi, soprattutto Castagneia, subirono le devastazioni della barbarie nazifascista. Ancora oggi il Briasco è un simbolo con il suo monumento per ricordare i caduti per la libertà.

“Ma che gente gira nei nostri monti?”

«Ci poniamo anche alcuni interrogativi, che riguardano tutti i cittadini che amano camminare nei boschi e sui monti: ma come è possibile che circolino persone armate pronte a sparare e che tali individui piuttosto “disturbati” abbiano in tasca un porto d’armi, ammesso che ce l’abbiano?»

L’Anpi condanna senza mezzi termini questi gesti pericolosi per tutti «nonché indicatori della presenza di rigurgiti fascisti e, purtroppo, anche di un clima generale di attacco ai valori della Resistenza, contenuti nella nostra Costituzione».

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1 Commento

1 Commento

  1. Ennio

    30 Maggio 2024 at 22:32

    È un segno di pallottola unica da caccia al cinghiale o capriolo/camoscio. A meno di una vecchia arma da guerra…

    Fascista o no, un delinquente e disturbato mentale che dovrebbe essere individuato e messo invquarantena. ma chi controlla ancora?

    Un grande e commosso ricordo e preghiera per chi morendo ci permette oggi la vita di cui godiamo, nonostante certa “gente”.

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