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La Valsesia piange Noemi, infermiera all’ospedale di Borgo

Aveva 62 anni, lascia il marito e due figli. Faceva parte del progetto “Sorrisi in rosa” contro il tumore al seno.

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La Valsesia piange Noemi, infermiera all’ospedale di Borgo. Aveva 62 anni, lascia il marito e due figli. Faceva parte del progetto “Sorrisi in rosa” contro il tumore al seno.

La Valsesia piange Noemi, infermiera all’ospedale di Borgo

Giorni di lutto a Borgosesia e nei dintorni per la scomparsa di un’infermiera di soli 62 anni. Si tratta di Noemi Cattaneo, che si è spenta nella notte tra sabato e domenica, uccisa da una malattia contro la quale aveva combattuto anche in passato, entrando a far parte del progetto “Sorrisi in rosa”.

Classe 1963, originaria di Varallo ma residente a Borgosesia, era molto conosciuta in tutta la zona proprio per il suo lavoro all’ospedale “Santi Pietro e Paolo”. Molti la ricordano come una donna determinata e attenta sul posto di lavoro, dolce ma anche intrepida guerriera nella vita. Puertroppo nel fine settimana la malattia l’ha strappata dalle braccia del marito Fabrizio e dei figli Stefano e Luca.
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Una famiglia conosciuta

Tutta la famiglia peraltro è molto conosciuta a Borgosesia. Il marito Fabrizio Viotti è titolare di una azienda specializzata nella vendita di bevande e vino, ed è quindi conosciutissimo dai tanti clienti della zona. Una professione che ha trasmesso al figlio Stefano. Luca invece è un autista impegnato in una azienda con sede in valle.

Numerosi i ricordi affettuosi e i messaggi di cordoglio che sono apparsi già nella giornata di ieri a ricordo di Noemi. «Non ci posso credere, quanto mi dispiace – scrive un’amica -. Ci siamo viste per caso un mese fa e ci siamo salutate. Non sapendo che quello era l’ultimo saluto. Riposa in pace. E a Fabrizio e ai tuoi ragazzi un abbraccio forte».

Il ricordo di “Sorrisi in rosa”

Particolarmente toccante il ricordo di Luisa Morniroli, la fotografa che negli anni scorsi aveva promosso il progetto dei “Sorrisi in rosa”, coinvolgendo come testimonial della prevenzione, della raccolta fondi per la ricerca e della determinazione nell’affrontare la malattia tante donne che avevano dovuto affrontare il cancro al seno.

«Cara Noemi, stanotte mi sono svegliata diverse volte e ti ho pensata… tanto come gli ultimi mesi, stanotte di più… Chissà forse mi hai sussurrato che stavi volando in cielo… Poco prima delle 5 ho ricevuto un messaggio che eri partita per un lungo viaggio… Da quel momento mi sono sentita persa, sconvolta e il pianto mi ha sopraffatta… Ora però penso sia giunto il momento di asciugare le lacrime e riprendere il “nostro” sorriso con il quale insieme a tante altre donne abbiamo affrontato anni fa il tumore al seno».

«Non ci vorresti tristi, proprio tu che non ti sei mai fermata davanti a nulla e nemmeno a questa ultima grande prova. Avrei voluto averti qua altri 100 anni ma il destino ha voluto diversamente. Ti penserò in continuo e davvero sarai sempre nel mio cuore. Ti voglio tanto bene cara Noemi. Guarderò il cielo e ti vedrò serena sopra ad una bella nuvoletta con la nostra sciarpa rosa che svolazzerà nel vento e sarai sempre con noi. Un bacio, caro Angelo».
Foto da Facebook

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