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«L’ospedale di Borgo? Reparti nuovi, peccato che non funzionino»

L’attacco dell’ex sindaco di Guardabosone Claudio Zaninetti

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«L’ospedale di Borgo? Reparti nuovi, peccato che non funzionino». L’attacco dell’ex sindaco di Guardabosone Claudio Zaninetti.

«L’ospedale di Borgo? Reparti nuovi, peccato che non funzionino»

«Prima la rianimazione, poi oculistica. All’ospedale di Borgosesia ancora quanti soldi bisognerà spendere per servizi che non vengono utilizzati a causa della mancanza di medici?». L’ex sindaco di Guardabosone Claudio Zaninetti è un fiume in piena, e anche al recente incontro sulla sanità al Lux di Borgosesia non è andato per il sottile.

Si parla del summit di giovedì 11 luglio, aperto ai cittadini e dedicato alla sanità valsesiana. Un incontro organizzato dal sindaco di Borgosesia Fabrizio Bonaccio per fare il punto della situazione alla luce delle non poche criticità che affliggono sia l’ospedale che la sanità territoriale. In diverse occasioni è intervenuto anche l’ex sindaco di Guardabosone Claudio Zaninetti, che ha deciso di segnalare diverse problematiche riguardo la situazione sanitaria locale.

«Si potrebbe, a mio avviso, fare molto di più a livello di servizi sanitari per venire incontro agli effettivi bisogni delle persone che abitano nelle nostre valli e che per la maggior parte, lo ricordo, sono anziane – spiega -. Invece, molto spesso, vengono prese decisioni che mettono in difficoltà il paziente».
LEGGI ANCHE: In Valsessera seimila persone rischiano di restare senza medico

Critiche anche all’ospedale di Borgosesia

Passiamo poi all’ospedale di Borgosesia. «Vogliamo parlare della terapia intensiva tanto annunciata in questi anni? – riprende Zaninetti – Sappiamo tutti che non si farà mai, anche perché manca il personale specializzato per poter poi farla funzionare. Ricordo che tempo fa, proprio per carenza di personale, era già stata chiusa l’Utic (Unità terapia intensiva coronarica) che disponeva di locali con apposite attrezzature e letti per il monitoraggio del paziente h 24».

«E poi una terapia intensiva è necessaria nel momento in cui un ospedale garantisce anche reparti di cardiochirurgia, di neurochirurgia, di chirurgia toracico-polmonare. Ma non è sicuramente il caso del “Santi Pietro e Paolo”. E dunque, sapendo come stanno le cose, che senso ha avuto spostare il Cup al Lingottino per liberare spazi per questo reparto, lasciando locali vuoti all’ospedale e pagando al tempo stesso un affitto, tra l’altro parecchio oneroso?».

C’è poi la questione degli interventi di cataratta: «Per farli deve salire l’équipe di medici e infermieri da Vercelli. E ora il paziente, per qualsiasi necessità, viene immediatamente “dirottato” al Sant’Andrea».

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4 Commenti

1 Commento

  1. Giuseppe

    28 Luglio 2024 at 12:23

    Questi Sognori della Sanità Valsesiana dovrebbero avere una persona invalida e anziana nelle loro famiglie, dovrebbero Provare cosa significa Prendesi cura degli Anziani con disabilità
    Ci chiamano Caregiver ma le Nostre Parole sono al Vento, Gli Invisibili nn Retribuiti, Senza aiuti
    una cosa Vergognosa.

    • Luca

      5 Agosto 2024 at 1:15

      infatti… è una vergogna anche l ospedale meglio.evitare
      io sono invalido e per delle medicine o quando sto.male vado.a torino
      siamo.rovinati..

  2. alessandro belviso

    29 Luglio 2024 at 12:28

    costoro continuano nella campagna del cemento, in programma nuovi ospedali con demolizione esistenti per centinaia di milioni solo in piemonte oltre a favori alla sanità privata che spacciano per efficentamento ma altro non sono che affari, una politica da sempre in simbiosi con essi.

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