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Madre, lavoratrice e straniera: quaronese si diploma alle medie col voto massimo

La bella storia di Rachida, operatrice socio-sanitaria 40enne.

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Madre, lavoratrice e straniera: quaronese si diploma alle medie col voto massimo. La bella storia di Rachida, operatrice socio-sanitaria 40enne.

Madre, lavoratrice e straniera: quaronese si diploma alle medie col voto massimo

Ha lasciato il paese di origine e si è stabilita a Quarona vent’anni fa, fa la oss (operatrice socio-sanitaria) e aveva un sogno nel cassetto: conseguire la terza media in lingua italiana. Il motivo? «L’ho fatto per me ma anche per ricordare alle donne marocchine come me che anche noi possiamo studiare e raggiungere grandi traguardi. La scuola è una palestra di vita».

Questa è la storia di Rachida Bouamane, 40 anni: non solo ha intrapreso il percorso formativo presso i locali dell’Itis di Borgosesia, ma è anche riuscita a raggiungere il massimo dei voti, il 10, divenendo di fatto la miglior studentessa della sua classe.

Allora Rachida, lei è originaria del Marocco. Come è cominciata la tua esperienza in Italia?

Sono arrivata in Italia venti anni fa e mi sono stabilita a Quarona, dove sono rimasta. Qui ho sempre trovato un bell’ambiente, persone cordiali e gentili. Mi trovo molto bene. Lavoro come oss e nei mesi scorsi ho pensato di iscrivermi al corso del Cpia per acquisire la terza media in italiano.

Un titolo importante per lei…

Sì, per me è davvero un traguardo straordinario. Ho sempre amato studiare, in Marocco ero già diplomata in lingue. Il mio paese di origine non è in Unione Europea e il titolo non si può convertire. Per questo motivo, ma soprattutto per la voglia di mettermi in gioco e dimostrare a me stessa e alle altre donne come me che con costanza si possono raggiungere i propri obiettivi, ho deciso di cominciare questa avventura.

Immagino che non sia stato semplice…

Ho una splendida famiglia a cui sono legata, poi dovevo comunque andare a lavorare, tenere la casa, e incastrare tutto non è stato facile. Ho frequentato le lezioni alla sera, nel turno dalle 17 alle 20. Ho intessuto un ottimo rapporto con i miei compagni di scuola che provengono da paesi molto diversi, dal Senegal sino dall’Ucraina, e con gli insegnanti. Io ero l’allieva che conosceva meglio l’italiano e così gli insegnanti mi hanno anche nominato rappresentante di classe. E’ stato bello.

La più grande sostenitrice è stata sua figlia…

Ci sono stati momenti di sconforto perché ero stanca, stressata ed ero quasi tentata di mollare tutto, e proprio in quegli istanti mia figlia mi incoraggiava. Insomma, il suo supporto è stato incredibile. Devo dire grazie a lei se alla fine sono riuscita a superare i momenti difficili…

C’è un ricordo che le è rimasto impresso di questo anno di studio?

Una lezione di inglese durante la quale abbiamo avuto modo di dialogare e cimentarci con uno scambio di esperienze con madrelingua inglesi.

Ti aspettavi di uscire dalla terza media con il massimo dei voti?

Gli scritti erano andati molto bene e all’orale mi sembrava di aver fatto un buon colloquio. Come tesina ho portato un tema d’attualità: l’uso della tecnologia nella vita di tutti i giorni. E’ stato un filo conduttore che mi ha permesso di collegare le varie materie. Lunedì quando sono arrivata a scuola per vedere i tabelloni ero davvero felicissima.

Ora sta pensando di proseguire gli studi?

Vorrei frequentare le serali delle scuole superiori, vedremo se sarà possibile.

Vuole aggiungere qualcosa?

Ringrazio i docenti che ci hanno seguito, i miei compagni di classe, e ovviamente la mia famiglia. Rivolgo un messaggio a tutte le donne che non si sentono all’altezza di intraprendere un cammino come il mio: provate e non solo imparerete tante cose ma acquisirete anche strumenti in più per voi stesse.

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