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McDonald’s arriva a Borgosesia: ecco dove potrebbe aprire il fast food

Il locale potrebbe già inaugurare l’attività entro l’anno. In zona al momento la catena è già presente a Romagnano.

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McDonald’s arriva a Borgosesia: ecco dove potrebbe aprire il fast food. Il locale potrebbe già inaugurare l’attività entro l’anno. In zona al momento la catena è già presente a Romagnano.

McDonald’s arriva a Borgosesia: ecco dove potrebbe aprire il fast food

Un McDonald’s nel futuro di Borgosesia. Si sta concretizzando l’arrivo di un locale della storica catena di fast food. Già individuata l’area, non dovrebbe mancare molto per la conferma e l’avvio dei lavori per realizzare la struttura.  Il ristorante dovrebbe aprire entro l’anno.

In realtà, da tempo in città si rincorrono le voci sull’apertura di un McDonald’s, e ora sembra sia arrivato il momento. L’area individuata per ospitare gli spazi del fast food è alla periferia nord di Borgosesia, in viale Varallo. Il marchio statunitense è dunque destinato ad ampliare i propri punti vendita in zona: in Valsesia è già da anni presente il locale di Romagnano, la nascita di quello borgosesiano sarà più comodo per la media valle. Circa sei anni fa è poi stato aperto un locale della catena a Borgomanero.

Si aspetta la presentazione del progetto

Per la conferma si attende la presentazione del progetto definitivo in municipio, a quel punto potranno iniziare i lavori (si tratta di una costruzione da nuovo e non una ristrutturazione di edificio esistente), da cui deriverà la tempistica per l’apertura.

Anche in Comune c’è attesa di sapere se tutto verrà formalizzato: «L’arrivo di un McDonald’s sarebbe importante per Borgosesia – commenta il sindaco Fabrizio Bonaccio -, è un marchio conosciuto e di sicura presa che aggiungerebbe valore al tessuto commerciale cittadino. Borgosesia si conferma una realtà capace di attrarre attività e griffe di prestigio».

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9 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    27 Marzo 2024 at 14:42

    Evviva! Un altro locale della ben nota catena del mangiare malsano, prodotto in catena di montaggio. I neo laureati valsesiani plaudono alla possibilità di un impiego.

  2. LUISELLA BIDESE

    27 Marzo 2024 at 17:04

    peccato, un’altra occasione persa per salvaguardare i nostri locali tipici. così si fa morire la piccola ristorazione, complimenti a chi dà i permessi 👏👏👏

  3. Cristiano

    27 Marzo 2024 at 21:39

    tanto clamore per così poco ….definirlo cibo è a dir poco imbarazzante ….un tempo erano altre le notizie che ci rendevano felici ….che amarezza e che tristezza

  4. Maura

    27 Marzo 2024 at 21:55

    definirlo ristorante e già di per sé un’insulto parlare di cibo …beh siamo al capolinea

  5. Cristiano

    28 Marzo 2024 at 12:12

    definire ristorante un luogo dove viene venduto qualcosa che non corrisponde alla parola cibo mi sembra assurdo…poi il tutto sponsorizzato e acclamato a furor di popolo certifica che ormai non c’è più speranza …..che tristezza e che vergogna …

  6. Roberto

    28 Marzo 2024 at 12:35

    Ottima notizia!

  7. Roberto

    28 Marzo 2024 at 20:52

    Finalmente una bella notizia. Posso dire … era ora! Una ventata di modernità non fa assolutamente male! Se qualcuno vorrà continuare a mangiare “sano” ne avrà comunque la possibilità! Chi invece vorrà togliersi la voglia di un pasto alternativo non sarà costretto a fare km su km ( Romagnano, Borgomanero , Quaregna o Biella ) per soddisfare le proprie voglie! Siamo realisti e non continuamente degli oppositori!

  8. Fulvio

    29 Marzo 2024 at 10:25

    Peccato.
    Altro consumo di suolo; cemento e asfalto in più se si costruisce ex novo.
    Mi sembrava che fosse importante costruire il meno possibile per ridurre il cambiamento climatico, ognuno nella propria realtà

  9. CLARA

    30 Marzo 2024 at 7:44

    Anche io non credo che l’apertura di un McDonald’s a Borgosesia sia motivo di prestigio,anzi..
    Sarà un’ottima occasione per gli adolescenti di scegliere un’alimentazione non sana,a discapito di locali,già presenti sul territorio,che offrono prodotti genuini e controllati.
    Gli Stati Uniti ci insegnano che il clamore di un prodotto può nascondere delle conseguenze che sfuggono di mano.

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