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«Mio figlio preso a botte sul pullman». Studente finisce al pronto soccorso a Borgosesia

Il fatto è stato denunciato ai carabinieri, la vittima abita in Valsessera.

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«Mio figlio preso a botte sul pullman». Studente finisce al pronto soccorso a Borgosesia. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri, la vittima abita in Valsessera.

«Mio figlio preso a botte sul pullman». Studente finisce al pronto soccorso

«Mio figlio è stato aggredito sull’autobus mentre tornava da scuola e nessuno è intervenuto per difenderlo». L’aggressione è avvenuta lo scorso 11 ottobre lungo la linea Borgosesia-Pray intorno alle 14. Una linea frequentata da studenti delle superiori che tornano a casa dopo le lezioni della mattinata.

I fatti denunciati

Secondo la versione della madre, due ragazzini minorenni avrebbero aggredito un loro conoscente residente in Valsessera mentre erano sull’autobus. Prima hanno iniziato a insultarlo, poi successivamente sono passati alle botte in testa con calci e pugni. L’aggressione è proseguita anche una volta scesi alla fermata del paese, con tanto di minaccia: «La prossima volta ti sfregio».

Il giovane è riuscito ad arrivare a casa raccontando tutto ai genitori, e visto il dolore è stato portato al pronto soccorso di Borgosesia dove gli è stato diagnostico un trauma contusivo cranico e la contusione dello sterno con otto giorni di prognosi.

Il giorno dopo il giovane con la madre ha fatto denuncia presentandosi nella caserma dei carabinieri e raccontando tutto quanto era avvenuto il giorno precedente.  Stando a quanto raccontato dalla vittima non sarebbe la prima volta che i due ragazzini che frequentano un istituto superiore lo prendono di mira.
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“Nessuno ha mosso un dito”

«La cosa ancora più assurda – spiega la donna – è che nessuno sia intervenuto per fermare questo pestaggio. Mio figlio è arrivato a casa con i lividi, aveva dolori in tutto il corpo. E’ stato colpito alla testa e al torace con violenza, è stato minacciato senza motivo. Non è intervenuto l’autista, nè altre persone presenti all’interno dell’autobus. Questa indifferenza mi lascia senza parole».

La famiglia vuole andare a fondo della questione: proprio per questo motivo ha presentato una denuncia ai carabinieri che, come da protocollo, avvieranno l’indagine.
Foto d’archivio

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