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Tiramani: espulso per dare un segnale, nella Lega non si può dissentire

L’ex sindaco di Borgosesia e parlamentare commenta il provvedimento del commissario provinciale

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paolo tiramani

Tiramani: espulso per dare un segnale, nella Lega non si può dissentire. Ex parlamentare e sindaco di Borgosesia, nonché ex segretario provinciale del movimento, Paolo Tiramani torna suo malgrado al centro del panorama politico locale.

Tiramani: espulso per dare un segnale…

Nei giorni scorsi è arrivata nelle redazioni dei giornali la comunicazione da parte del commissario provinciale Enrico Montani dell’espulsione dalla Lega di colui che fino a un anno fa rappresentava l’uomo di punta del movimento leghista in zona. Un provvedimento che ha stupito lo stesso interessato. E che ha avuto subito una ripercussione in consiglio comunale a Novara: la moglie di Tiramani, Francesca Ricca, ha deciso di lasciare il gruppo Lega in municipio, passando al gruppo misto. Anche lei dunque lascia il partito del quale ha sempre fatto parte dopo la sua prima elezione nel consiglio del capoluogo gaudenziano, avvenuta nel 2016, per poi essere riconfermata. Come detto, rimarrà comunque in consiglio a Novara ne gruppo misto.

Tiramani, dopo la prima fase di smarrimento nel ricevere la notizia, ha avuto nel frattempo una comunicazione ufficiale dalla Lega?

Sinceramente no e credo che non mi arriverà nulla, proprio come quando sono stato sollevato dal mio incarico di commissario. E’ un modo di agire poco trasparente.

Nel comunicato stampa diramato da Montani si parla di dichiarazioni a mezzo stampa in cui avrebbe messo in cattiva luce la Lega.

Per quanto ne so, le mie ultime interviste risalgono a fine settembre in seguito al brutto risultato ottenuto dalle Lega nelle elezioni in cui esprimevo il mio disappunto per come erano state gestite le cose.

Negli ultimi mesi lei è di fatto sparito dalla scena politica e amministrativa. Come mai è arrivata questa espulsione?

Vuole essere una umiliazione nei miei confronti. Ma soprattutto credo che voglia essere un segnale per tutti i dissidenti all’interno del movimento. Chi non si allinea viene escluso. Io la vedo così. Per quanto mi riguarda sono ormai da mesi assorbito nella mia attività lavorativa intensa che mi serve anche per distogliermi da tutte le questioni politiche. Con la mia espulsione hanno voluto dare un avvertimento anche se io la tessera della Lega non l’ho ancora rinnovata e non l’avevo neppure richiesta.

Per lei c’è qualche partito nuovo all’orizzonte?

Chi spera che io aderisca velocemente ad un partito si sbaglia. Il mio obiettivo era rimanere in Lega e aspettare un cambio di guardia che prima o poi arriverà, ero anche disposto a candidarmi alla segreteria regionale, con la consapevolezza di perdere, per dare un segnale. Evidentemente questo faceva paura. Obiettivo che comunque da settembre era di fatto stato messo da parte, poiché ero sempre più interessato al mio lavoro, non frequentando più il movimento e non avrei nemmeno rinnovato la tessera.

Tornando in Valsesia, si dice che i suoi rapporti con Daniele Baglione ed Eraldo Botta non siano dei migliori…

Con Baglione non c’è mai stato feeling. Non approvo il suo modo anacronistico di amministrare il Comune come una sorta di padre-padrone. E dire che l’avevo messo anche nella multiservizi Asm per valorizzarlo, ma evidentemente si sente pronto per incarichi da Ministro degli esteri in su. Botta invece si è fatto utilizzare per le elezioni politiche, pur avendo zero possibilità di passare, tradendo una amicizia.

Ma è legato ancora a qualcuno della Lega in Valsesia?

Certo, ma non faccio nomi. Se dicessi con chi sono amico queste persone verrebbero isolate e messe alla porta. Posso dire che ho ricevuto tanti attestati di stima.

Questi scossoni politici che effetto hanno sul territorio?

Nei prossimi mesi il territorio avrà bisogno di recuperare compattezza e consenso, senza “svendersi” a nessun vicino di casa come successo in questi mesi, dove siamo diventati feudo di altre province (Novara, ndr), diventando marginali su alcuni argomenti come sanità, trasporti e turismo.

Quindi Tiramani termina la sua esperienza politica?

Per il tipo di lavoro che faccio non voglio candidarmi, ma sicuramente sono pronto a fare qualcosa per radunare amministratori che abbiano bisogno di un consiglio o solo confrontarsi. Rimango di centrodestra, ma non voglio andare in un altro partito. L’idea è di dare una mano ai sindaci locali per unire la Valsesia, magari tramite una associazione culturale. Qualche passo verrà comunque fatto.

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4 Commenti

1 Commento

  1. prezzemolino

    5 Aprile 2023 at 18:35

    tiramani è una persona che ha fatto tanto, giovane e capace. va recuperato!

  2. gianni

    5 Aprile 2023 at 18:36

    casualmente da quando è andato via lui, la lega ha iniziato a perdere i pezzi e sulla valle è calato l’oblio.

  3. Enzo

    5 Aprile 2023 at 22:00

    uno dei pochi normali in Valsesia. con lui la sanità al top

  4. Dr pronto soccorso

    6 Aprile 2023 at 4:06

    c’è bisogno del tira, uno dei pochi che ne capisce di sanità

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