Borgosesia e dintorniCronaca
Uomo di Borgosesia tra gli indagati per gli insulti a Cristina Seymandi
Il caso divampò nel 2023 quando un imprenditore torinese annunciò la rottura del fidanzamento. Ora l’ipotesi di reato è diffamazione aggravata dall’odio.

Uomo di Borgosesia tra gli indagati per gli insulti a Cristina Seymandi. Il caso divampò nel 2023 quando un imprenditore torinese annunciò la rottura del fidanzamento. Ora l’ipotesi di reato è diffamazione aggravata dall’odio.
Uomo di Borgosesia tra gli indagati per gli insulti a Cristina Seymandi
Toccano anche la Valsesia le conseguenze di uno dei casi mediatici che avevano creato scalpore nell’estate del 2023. Era l’episodio del video con cui l’imprenditore torinese Massimo Segre annunciò la rottura del suo fidanzamento con Cristina Seymandi, quarantenne con incarichi in enti e gruppi politici.
La scena divenne virale sui social, provocando un’ondata di insulti e minacce nei confronti della donna. Insulti che sono ora finiti sotto la lente della magistratura, ravvisando ipotesi di reati di diffamazione e discriminazione. Ed è proprio in questo frangente, con l’identificazione di ventisei persone che rischiano il rinvio a giudizio, che il caso si riflette anche in Valsesia: è infatti di Borgosesia uno degli indagati.
Le indagini del gip di Torino
Nomi e particolari sono emersi a conclusione delle indagini affidate al gip di Torino, Lucia Minutella. Dopo le denunce presentate da Seymandi, la procura di Torino aveva inizialmente chiesto l’archiviazione, per l’impossibilità di risalire agli autori. Tuttavia sei mesi fa il giudice ha ordinato alla stessa procura di identificare gli haters, gli odiatori via social.
Le indagini sono così riprese per risalire alle identità degli autori delle frasi più gravi, alcuni dei quali nascosti dietro nickname. La polizia postale di Torino è riuscita a identificarli tramite un’attività di ricerca “a fonti aperte”, ossia tramite le informazioni che gli utenti lasciano trapelare attraverso i loro profili social.
La lista dei 26 nomi
Ne è uscita una lista di ventisei persone, tutte italiane, tutti uomini tranne due donne. Sono tutti presunti diffamatori o, come li ha definiti il gip, sono odiatori sessisti, perché gli insulti sono piovuti contro Seymandi in quanto donna, con offese e commenti “di genere”. E gli identificati sono di tutta Italia.
Nell’elenco figura anche il borgosesiano, di professione insegnante, laureato in lettere. Anche il suo “contributo” alla discussione è risultato particolarmente sgradevole da farlo rientrare tra quelli sotto valutazione per procedere con il rinvio a giudizio. Ora dipenderà dal pm Roberto Furlan decidere se convalidare l’ipotesi di reato di diffamazione aggravata dall’odio e dalla discriminazione.
Dei ventisei indagati, diciannove risiedono fuori dalla provincia di Torino, e il pubblico ministero ha trasmesso gli atti alle procure competenti.
Il video della festa
Il caso ha tenuto banco nell’estate di due anni fa. Durante una festa privata, l’imprenditore aveva pronunciato un discorso che, partito come proposta sentimentale, si era rivelato una pubblica accusa di infedeltà nei confronti della compagna. Il filmato, registrato e diffuso online, era diventato virale, generando un dibattito sui temi della privacy e della dignità personale. Il procedimento in corso ha preso origine da una querela presentata da Seymandi, determinata a non lasciare impuniti gli insulti ricevuti.
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