Seguici su

Cronaca

A Borgosesia l’addio ad Alessandro Durio

Pubblicato

il

Operatore sanitario del pronto soccorso e autista del 118, aveva solamente 53 anni

«Hai lottato fino alla fine, ma purtroppo la malattia ha prevalso. Grazie per tutti questi anni trascorsi insieme al lavoro, grazie per quanto mi hai insegnato». E’ questo uno dei molti messaggi che gli amici di Alessandro Durio hanno voluto scrivere su Facebook. Durio, dipendente dell’Asl Vercelli con l’incarico di operatore tecnico specializzato, autista soccorritore d’emergenza urgenza, è morto a 53 anni domenica nella sua abitazione di Borgosesia. Sposato con Caterina, era papà di due figli, Edoardo ed Eugenio.

Durio aveva lavorato al 118 per diciotto anni, e gli ultimi due anni aveva preso servizio come autista del pronto soccorso.
«Per noi è stato soprattutto un grande amico – lo ricordano alcuni colleghi -: il 118 e il pronto soccorso hanno perso un collaboratore molto importante. Era una persona molto riservata ma sempre disponibile e valida al cinquecento per cento. Con la sua tranquillità e la sua preparazione ha saputo farsi volere bene da chiunque, insomma su di lui si poteva sempre contare. Fino a quando la sue condizioni fisiche glielo hanno permesso, ha lavorato e ce l’ha messa tutta affinchè il suo intervento potesse essere indispensabile per salvare di la vita di chi ne aveva bisogno».

Oltre all’impegno tra le mura familiari e al nosocomio cittadino, Alessandro Durio nella sua vita aveva sempre coltivato la grande passione per il ciclismo: era infatti stato socio per vent’anni dell’Unione ciclistica di Prato Sesia. All’inizio della primavera il sodalizio aveva deciso di assegnarli il premio “Pratese dell’anno”: un premio che il gruppo, come da tradizione, conferisce al componente che più si è distinto per la passione, non solo per le due ruote, ma anche per la vita associativa, che è fatta di numerosissimi eventi ed appuntamenti. E Alessandro il premio se lo era proprio meritato: «Anche quando i medici glielo vietavano poiché la sua condizione fisica non era più ottima – lo ricorda Mauro Nicoloso, presidente dell’Unione –, lui ce la metteva tutta per poter comunque salire ancora sulla bicicletta e farsi un giro. Nonostante abbia dovuto passare periodi bui e difficili, Sandro non si è mai arreso. E’ sempre stato un lottatore, voleva vincere qual brutto male che lo aveva colpito. Lui trasmetteva la forza a tutti noi, voleva insomma aiutarci a sopportare il male che lo aveva aggredito».

Per chi lo ha conosciuto è stato un grande uomo, uno sportivo che non perdeva mai la sua affabilità: «Sandro aveva una dote meravigliosa – conclude Nicoloso -: aveva sempre il sorriso, non ricordo di averlo mai visto arrabbiato».
Oltre alla moglie e ai figli, Durio ha lasciato la mamma Natalina e il fratello Alberto. Il funerale è stato celebrato lunedì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Borgosesia; al termine la salma è stata portata al tempio crematorio di Biella.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook