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Cronaca

Associazioni di Varallo: ultimo addio a Ermanno Tiramani

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Associazioni di Varallo unite nel dolore per la scomparsa di una delle figure di spicco del mondo culturale, associativo e imprenditoriale valsesiano

Associazioni di Varallo ricorderanno per sempre Tiramani

Varallo ricorderà per sempre Ermanno Tiramani, deceduto a 96 anni, figura di spicco del mondo culturale, associativo e imprenditoriale valsesiano, nonché Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. L’associazione Insigniti degli ordini della Repubblica, a cui Tiramani era iscritto da sempre, porge sentite condoglianze alla famiglia. In tanti, in questi giorni, hanno voluto dirgli addio, tra cui amministratori e sodalizi. A Varallo il nome di Tiramani era in particolare legato all’associazione culturale “Valsesia Musica”. Così lo ricordano Piera Mazzone, addetto alla comunicazione dell’associazione, il direttore artistico, maestro Vincenzo Balzani, e la segretaria Cristina Minazzoli.

Il ricordo di Piera Mazzone

«Ermanno Tiramani era un gentiluomo e come tale non amava apparire, preferendo sempre un ruolo discreto, che gli permetteva di agire in modo concreto, ottenendo dei risultati, come nel caso del riconoscimento del valore del puncetto valsesiano, sancito dal marchio e dal Certificato di garanzia, ottenuto ai tempi della sua presidenza della Società Operaia di Mutuo Soccorso, quando riuscì anche ad istituire scuole specializzate in tutta la valle. Impegnato sempre per Varallo e per la Valsesia, come Assessore all’artigianato della Comunità Montana Valsesia si occupò del recupero e della riqualificazione delle eccellenze artigianali locali, come presidente dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, potenziò il settore del turismo, valorizzandone la ricaduta economica sul territorio, come Presidente del Club Anni d’Argento, riuscì ad ottenere come sede il prestigioso edificio che un tempo ospitava l’Hotel Moderno. La sua esperienza di dirigente d’azienda gli aveva insegnato la concretezza e la rapidità nel prendere le decisioni, anche quelle più difficili e dolorose. Il carattere arguto e le doti empatiche lo portarono ad interpretare per un decennio la maschera di Varallo: il Marcantonio. Di lui si affollano tanti ricordi: l’amore e la cura nei confronti della moglie Giuseppina, l’affetto per le figlie Fiorenza e Renata, il saper attendere con pazienza per ottenere risultati migliori a lungo termine, e riaffiorano anche tante immagini: Ermanno Tiramani emozionato sul palco del Teatro Civico quando ricevette gli auguri per il suo novantesimo compleanno, sempre presente alle prove dei concorsi internazionali, impeccabile nel porgere i mazzi di fiori alle signore premiate, ma anche in bicicletta per le strade di Varallo. Dopo i concerti, il lunedì mattina, di buon’ora, si presentava alla Siae, aspettando il suo turno per pagare i diritti d’autore, spesso nell’attesa conversavamo e scambiavamo opinioni: mai ebbe parole dure o ingenerose, c’era sempre da far emergere qualcosa di positivo. Quando ci congedavamo era solito lasciarmi una manciata delle sue inseparabili caramelle del monaco e tre baci, “alla francese”, come sorridendo aggiungeva. Nel 2011, quando compì i novant’anni scrissi che i suoi anni erano come il locomotore di un treno: trainavano ogni ricordo e gli sportelli di quel lungo convoglio erano sempre aperti, per far circolare liberamente l’aria dei tempi e per accogliere nuovi incontri, domenica mattina Ermanno Tiramani è giunto alla sua fermata, è sceso con tranquillità, conscio di non aver dimenticato nulla. Il treno prosegue la sua corsa, a noi non resta che salutarlo dai finestrini e ringraziarlo per aver condiviso un tratto del cammino, lasciandoci certamente migliori».

Il ricordo di Vincenzo Balzani

«Il geometra, ancor prima degli anni Ottanta, ai tempi in cui era presidente dell’Azienda di Soggiorno, aveva intrapreso la missione di lanciare la Valsesia come luogo idoneo a fondere turismo e cultura in una serie di manifestazioni artistiche molto importanti. A lui si unì nel 1981 un altro protagonista della cultura e delle arti del Vercellese, il professor Joseph Robbone, che da più di trent’anni organizzava il G.B. Viotti di Vercelli, primo concorso internazionale di pianoforte in Italia negli anni della ricostruzione. Di comune accordo crearono un concorso aperto ai giovani interpreti del repertorio romantico: il Viotti Valsesia. Il Viotti Valsesia si svolgeva a Varallo a fine estate, anche per prolungare l ‘attività turistica della valle. Il concorso portava un turismo prezioso, fatto di giovani pianisti in cerca di gloria e di maturi maestri, che avevano girato già il mondo ma che mai erano stati in Valsesia. Dopo diciotto anni poi, arrivato alla maggiore età, forte del grande successo avuto a livello internazionale, il Viotti Valsesia si diede una sua propria struttura indipendente organizzativamente: nacque così una Associazione che aveva il compito di continuare il lavoro del Viotti Valsesia: Valsesia Musica. L’associazione si è data per statuto il compito di favorire in ogni modo la cultura in Valsesia e la cultura della Valsesia nel resto del mondo. E così il Geometra Tiramani ha potuto continuare il lavoro intrapreso già dai tempi della Azienda di Soggiorno senza mai recedere dall’imperativo categorico di coniugare Musica e Turismo. In questo gli sono stato vicino per trent’anni e ho contribuito a portare avanti questo suo importante imperativo. Non sta a me dire tutte le tante iniziative che si sono proposte e realizzate negli anni dal 1990 al 2010. Si arrivò addirittura a ricevere un trofeo come Primo operatore turistico della valle. Poi è arrivata la crisi economica e gli ultimi 7/8 anni sono stati duri. Gli enti pubblici hanno relegato in un angolo la musica classica, e, con essa anche il principio fondamentale che laddove c è una manifestazione di eccellenza a livello internazionale arrivano centinaia di turisti. Nonostante ciò il geometra è stato sempre in “trincea” fin che ne ha avuto le forze, cercando, anche se non poteva più fisicamente far anticamera per chiedere aiuti economici e sponsorizzazioni, di dare il suo contributo per mantener viva l’associazione e i suoi concorsi internazionali. Mi auguro che noi tutti possiamo impegnarci ad imitare il suo esempio e ad agire per l’amore dell’arte ed il bene della valle».

Il ricordo di Cristina Minazzoli

«Fin dal nostro primo incontro, il 3 luglio 1996, in quell’angusto ufficio sul retro di Villa Virginia, che ospitava allora Valsesia Musica, il geometra Ermanno Tiramani, in cerca di una collaboratrice per la segreteria del concorso Viotti-Valsesia, mi dimostrò totale fiducia, conducendomi alla scoperta di un mondo per me sconosciuto quanto affascinante: la musica classica ed i suoi giovani interpreti internazionali. Ci intendemmo all’istante, imparando immediatamente a collaborare fondendo quella sua straordinaria e vulcanica voglia di fare, quel suo sguardo perennemente proiettato al futuro, quel suo inguaribile ed entusiastico ottimismo con la mia naturale tendenza alla cautela e ad un certo pessimismo (con un sorriso mi chiamava “Signor no” o “Diavolo custode”) che lui con grande pazienza mi portò negli anni, in parte, a smussare. Anche negli ultimi mesi, seppur ragioni di età non gli consentissero più l’assidua presenza in ufficio di tempo, non aveva perso l’interesse per Valsesia Musica continuando a seguire la vita associativa, contattandomi settimanalmente per mettere a disposizione del sodalizio il suo enorme bagaglio di esperienza. Una persona eccezionale, generosa, disponibile, disinteressata, che a me lascia un vuoto incolmabile e la Valsesia tutta rimpiangerà per sempre. Arrivederci Geometra».

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