Seguici su

Cronaca

Augusto Festa Bianchet, dopo 16 anni nessun colpevole

Pubblicato

il

Augusto Festa Bianchet a Biella se lo ricordano ancora in tanti a Biella. Per tutti era il clochard della “Standa” sotto i portici.

Augusto Festa Bianchet, il ricordo di Biella

Il 23 febbraio del 2002 era stato aggredito brutalmente sotto i portici di Biella. Morì il 18 marzo in ospedale a 54 anni. Ieri il gruppo Facebook “Città d Biella” lo ha voluto ricordare con un post su Facebook: «Perché lo ricordiamo ogni anno, nell’anniversario della notte in cui fu picchiato a morte senza una ragione? Perché nel recente passato di Biella è difficile pensare a un episodio più buio, più irragionevole, più disumano dell’aggressione ad Augusto Festa Bianchet, che passava le giornate e le notti su un gradino di piazza Vittorio Veneto, che era diventato la sua casa. Accadde il 23 febbraio 2002. Morì in ospedale il 18 marzo. Aveva 54 anni».

Nessuno ha mai pagato

Augusto venne brutalmente picchiato sotto i portici che oggi portano il suo nome. I suoi assassini si accanirono su di lui. Sbatterono la sua testa contro il muro, lo presero a calci e lo lasciarono a terra, in fin di vita. Qualcuno, rimasto anonimo, udì i lamenti del clochard e diede l’allarme da una cabina telefonica.
Il caso ottenne la ribalta nazionale, furano fatte indagini, vennero celebrati processi. A distanza di sedici anni, però, i colpevoli della morte di Augusto sono ancora senza nome.
Un uomo venne condannato a dieci anni per il concorso nell’omicidio. Era il supertestimone, morto pochi mesi più tardi. Non vennero mai individuati, invece, gli esecutori materiali. Due giovani biellesi furono accusati proprio dal supertestimone (la cui attendibilità venne però messa in dubbio a causa delle diverse versioni fornite nel corso del tempo), ma vennero ritenuti innocenti e assolti dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino, al termine dell’iter giudiziario. Per quel sangue sotto i portici della Standa, quindi, nessuno ha mai pagat

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *