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Cronaca

Condannata per aver aiutato il marito a togliersi la vita involontariamente

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pistola

Condannata per aver aiutato il marito a togliersi la vita involontariamente. E’ una sentenza destinata inevitabilmente a far discutere, quella che arriva dalla provincia di Biella. Protagonisti della singolare vicenda giudiziaria, due anziani coniugi francesi da tempo trasferitisi in Piemonte: lui, affetto da una malattia degenerativa, ha deciso di farla finita e ha chiesto alla moglie, senza anticiparle nulla, solo di portargli la sua pistola. E invece poi se l’è puntata alla tempia e ha premuto il grilletto.

“Aiutò” il marito a suicidarsi: condannata

Come riporta Prima Biella, è stata condannata a due anni e quattro mesi per aver aiutato il compagno 79enne di un’intera esistenza a farla finita. Lui, costretto a letto, con i dolori lancinanti che gli rendevano la vita impossibile, le aveva chiesto la pistola che tenevano carica in dispensa per difendersi dai ladri in quella casa isolata della campagna di Magnano, nel Biellese.

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Era già capitato altre volte e non era mai successo niente. Lei gliel’aveva portata, una Beretta semiautomatica calibro 9 col colpo in canna. Poi se n’era andata. Un istante dopo, il rumore secco di uno sparo aveva rotto il silenzio in quella grande casa: un solo colpo alla tempia destra aveva posto fine alle sofferenze e a quell’unione di una vita. Christine Texier, 74 anni, donna d’altri tempi dal fisico minuto, si è a quel punto ritrovata indagata del reato di aiuto al suicidio.

Perché il caso fa tanto discutere

E’ giusto che la signora sia stata condannata per aiuto al suicidio? Il tema del dibattito è questo, anche se per fortuna la pensionata almeno non andrà in carcere: seppur condannata, i giudici hanno deciso per la punizione minima, due anni e quattro mesi, che unitamente al fatto che la donna fosse incensurata ha portato alla sospensione della pena. Resta comunque aperta la questione di principio, anche perché la moglie ha sì portato la pistola, ma a suo dire senza presupporre che il marito potesse usarla per togliersi la vita. Fra l’altro c’è da dire anche che in altri Paesi è comunque punita l’istigazione ma non l’aiuto al suicidio. Il dibattitto resta aperto.

Foto d’archivio

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1 Commento

1 Commento

  1. Mauro

    11 Dicembre 2020 at 14:12

    “Condannata per aver aiutato il marito a togliersi la vita involontariamente.”

    O ci aggiungete una virgola (bruttino, però): “Condannata per aver aiutato il marito a togliersi la vita, involontariamente.”.

    O riorganizzate la frase: “Condannata per aver involontariamente aiutato il marito a togliersi la vita.”

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