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Cronaca

Consigliava a un pensionato di curarsi con l’acqua benedetta: a processo

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Acqua

Truffato da una finta maga. Finirà in tribunale, il prossimo autunno, la vicenda di un pensionato novarese, difeso dall’avvocato Barbara Cocco, che ha denunciato una donna residente a Peschiera Borromeo, perché gli avrebbe estorto oltre 130mila euro. I fatti sarebbero avvenuti dal 2014 in avanti, per circa tre anni. Le indagini sono state svolte dai carabinieri.

Raggirato con acqua benedetta e intimo protetto dal Signore

La sedicente santona del Milanese, peraltro a quanto pare subentrata in quelle vesti alla madre deceduta, avrebbe curato il 70enne di Novara, secondo l’accusa, attraverso una serie di espedienti che andavano oltre la medicina tradizionale, e tra questi consigli alimentari “farlocchi” (come bere acqua benedetta) e altri ancor più fantasiosi, come indossare dell’intimo, anch’esso precedentemente “protetto dal Signore”, come riporta Prima Novara. I problemi di salute dell’uomo, sembra avesse l’intestino “pigro” e altri piccoli malesseri, erano ovviamente rimasti tali e quali, ma nel frattempo il suo conto corrente, a colpi di bonifici, si sarebbe letteralmente svuotato. Un totale, così è emerso, di più di 130 mila euro finiti impropriamente nelle tasche di quella donna.

La denuncia e l’inizio del processo

Messo sul lastrico, il malcapitato pensionato novarese, che avrebbe ricevuto anche delle minacce e sarebbe stato costretto ad aprire un finanziamento per sostenere le spese, aveva così deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare la sedicente maga per la truffa – al momento presunta – subita. La prima udienza del processo, salvo imprevisti, è in programma a settembre al tribunale di Lodi, competente per territorio. La finta santona lombarda ha sempre respinto ogni addebito, dichiarando di non essersi mai presentata come maga o simili e, soprattutto, di aver consigliato all’amico solo l’uso di “normali integratori”. “La situazione è molto delicata – dice l’avvocato del pensionato – il mio cliente è stato preso in un momento della sua esistenza in cui era assai fragile. E ora, oltre al danno economico, si sente anche umiliato, per essersi fatto fregare in quel modo. L’unico commento che posso fare è questo. I soldi che ha versato, peraltro, non li aveva: ha fatto prestiti che sta tuttora pagando, con fatica. Andremo in aula dopo l’estate, chissà quanto tempo ci vorrà per arrivare a sentenza”.

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