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Cronaca

Cossato magazzino ortofrutticolo tra escrementi e topi morti

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atti persecutori

Cossato magazzino ortofrutticolo con orari eterni e stipendi da fame: lavoratori trattati come schiavi.

Cossato magazzino ortofrutticolo come un lager

Un vero lager in piena civiltà, a due passi dal centro di Cossato. Gli operai erano ridotti letteralmente in schiavitù: dormivano in mezzo ai topi, agli escrementi e a pezzi di cemento-amianto. Nel magazzino con due grosse celle frigorifere erano stipate casse di frutta e verdura, ma anche confezioni di carne e di pesce, senza rispetto di alcuna normativa. Così, l’altro giorno i carabinieri hanno arrestato il titolare cinese di uno spaccio all’ingrosso con sede a Cossato, Zhou Chengzhang, 53 anni, all’anagrafe residente a Milano, in realtà domiciliato nello stesso magazzino. Lo spaccio riforniva, grazie a due camioncini che facevano la spola da Cossato, ristoranti cinesi della Lombardia e del Piemonte, soprattutto di Milano e Torino. I carabinieri hanno escluso che rifornisse anche ristoranti della nostra provincia.

Dipendenti come schiavi

Sono stati identificati altri quattro cinesi tra i quali un clandestino a tutti gli effetti che veniva trattato alla stessa stregua degli schiavi. C’erano poi un un uomo di 38 anni e due donne, entrambe di 31 anni, anche loro sfruttati. Il magazzino è stato scoperto dai carabinieri a metà gennaio in seguito all’intervento dei Vigili del fuoco per un incendio. Al blitz dell’altro giorno hanno partecipato anche degli ispettori dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, a causa della presenza di cemento-amianto molto pericoloso. Maggiori informazioni su Eco di Biella.

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