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Cronaca

Ghemme: «Macché disgrazia: mio marito è stato ucciso»

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Ghemme: «Macché disgrazia: mio marito è stato ucciso» . Così Alessandra Parodi, la moglie di Gian Carlo Baragioli morto per un colpo di fucile nei boschi di Ghemme, ha commentato la richiesta di messa alla prova del 17enne che nell’ottobre 2017 sparò a suo marito.

Ghemme: «Macché disgrazia: mio marito è stato ucciso»

L’uomo era intento a raccogliere castagne nei boschi tra Ghemme e Cavaglio in compagnia della moglie quando si consumò la tragedia. «Sono state create le condizioni perché la fatalità avvenisse- riprende Parodi -. E’ stato detto che non è stato fatto apposta, ma se si passa di mano un fucile (per altro di grosso calibro) a un minorenne noi non lo accettiamo. Vogliamo giustizia per quello che è capitato, anche nei giorni successivi». La perdita è stata straziante: «Noi come famiglia sentiamo di dire la nostra su questo: ha perso la vita un uomo, e ci sembra doveroso intervenire dicendo che non è stata una tragica fatalità».

La messa alla prova

Per il ragazzo, in quanto minore, l’avvocato difensore Ivan Colciago ha chiesto la messa alla prova. L’udienza di febbraio che si terrà sempre davanti al tribunale dei minori servirà per individuare un ente o associazione in cui effettuare le ore di servizio previste per legge, in quella occasione sarà presentato un programma di affidamento ai servizi sociali.

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