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Cronaca

Grignasco, addio a Massimo Bellan

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Cavaliere della Repubblica, fu assessore comunale e presidente di Anget e Comitato tricolore

E’ morto sabato a 83 anni il cavaliere ufficiale Massimo Bellan. La sua è stata una vita dedicata al volontariato e all’impegno sociale, oltre che al lavoro e alla famiglia.

Il grignaschese Bellan ha lavorato a lungo in Filatura, e sempre a Grignasco ha costruito la sua famiglia: dal matrimonio con Solidea sono nati i figli Irene, Emanuele e Barbara e poi sono arrivati i nipoti, ben dieci. Il tempo lasciato libero dal lavoro e dagli impegni familiari, Bellan l’ha sempre dedicato all’impegno sociale e civile: è stato assessore e consigliere con deleghe all’assistenza quando il sindaco era Zanaroli, e per molti anni presidente di Anget e Comitato tricolore, lasciando un segno così indelebile da essere nominato presidente onorario.

La sezione grignaschese dell’Anget (associazione nazionale genieri e trasmettitori d’Italia), lo aveva premiato un anno fa, nel dicembre del 2015, conferendogli il titolo di presidente onorario e omaggiandolo con una targa come segno di riconoscenza per tutto quello che ha fatto all’interno del sodalizio. Era stato al vertice per molti anni, fino al 2012, quando aveva deciso di lasciare l’incarico per raggiunti limiti d’età. Per lo stesso motivo nel 2011, dopo 17 anni, aveva lasciato la guida del Comitato tricolore. Dopo le dimissioni si era allontanato per qualche anno dall’associazione, per poi tornarvi di recente come membro effettivo. In occasione delle celebrazioni per l’ultimo 4 Novembre il direttivo del Comitato tricolore avrebbe voluto consegnargli un riconoscimento, ma per motivi di salute Bellan non ha potuto essere presente alla cerimonia.

Bellan era inoltre tra i soci grignaschesi dell’Aior, l’associazione degli insigniti all’ordine della Repubblica, ricoprendo l’incarico di revisore dei conti. Nel dicembre del 1995 era stato insignito del titolo di cavaliere e nello stesso mese del 2003 era diventato cavaliere ufficiale.

Ha condiviso molti momenti di vita con Gianfranco Roggero: «Eravamo amici da molti anni – racconta -; io ero capo dei vigili quando lui era amministratore e ancora adesso eravamo insieme nell’Aior. Mi sembra impossibile che non ci sia più. Era una persona bravissima, che parlava volentieri con tutti e che si dava sempre da fare. Era disponibile verso il prossimo, sempre pronto ad aiutare». Era anche un appassionato di musica: con la sua fisarmonica ha allietato moltissimi pomeriggi alla casa di riposo del monastero.

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