Cronaca
Pellet pagato e non consegnato: decine di segnalazioni in Valsesia
Truffati con pellet pagato e non consegnato. «Il fornitore ci ha detto che gli è morto il padre e non può consegnare, poi però è sparito».
Pellet pagato e non consegnato, truffate decine di famiglie
Sarebbero almeno una sessantina le famiglie residenti nella zona di Gattinara, Roasio e fino in Valsessera coinvolte in una vicenda di pellet pagato con caparre anche cospicue e mai consegnato. Da venerdì 15 ottobre, riferiscono alcune persone interessate, più nessuno nella ditta venditrice ha risposto al numero telefonico di riferimento.
Inoltre il magazzino era vuoto; così sono partite le denunce per truffa ai carabinieri. La gran parte ai carabinieri di Gattinara, competenti per territorio, ma alcune sono state presentate anche in altre caserme della zona. Ora si aspettano i risultati dell’indagine, ma intanto i clienti rimangono con un pugno di mosche in mano.
Vittime riunite un gruppo WhatsApp
È stato creato anche un gruppo WhatsApp per cercare di raggruppare tutti i clienti rimasti senza fornitura. Altre denunce potrebbero quindi arrivare in questi giorni.
Cosa è successo
«Ho deciso di comprare il pellet in quella ditta – racconta il promotore del gruppo WhatsApp – perché costava meno in confronto agli altri negozi. Dopo aver dato una caparra di 682 euro, ci siamo accordati per la consegna che doveva avvenire a ottobre. In più, in omaggio avevo anche un’aspiracenere e la pulizia della canna fumaria».
Tutto nella norma anche nei giorni successivi. «Intorno al 22 settembre mi contatta questo ragazzo che dice di chiamarsi Lorenzo, e chiede il versamento del saldo, ovvero 455 euro così da fare la consegna lunedì 11 ottobre. Ma non si presenta nessuno. Così alla mia richiesta di chiarimenti mi dice che ha avuto un lutto e consegnerà mercoledì. Arriva mercoledì e non si presenta perché, mi dice, il papà del trasportatore è morto, quindi sono chiusi. La consegna è rimandata a sabato, ma non arriva nulla».
Altre persone truffate
L’uomo però intanto fa qualche indagine, perché comincia a sospettare. «Mercoledì scorso sono andato nel capannone della ditta. C’era una porta aperta, palesemente rotta. Entro ed il negozio era vuoto, non c’era più nulla».
Allora inizia a contattare gli altri clienti via Facebook e WhatsApp. E le versioni sono le stesse: tutti aspettano la consegna e tutti hanno già pagato. Si parla di cifre fino a 3mila euro: in pratica, la fornitura per tutto l’inverno.
Le versioni date dal venditore di pellet sarebbero sempre legate a un lutto, ma ogni volta diverse. Ad alcuni ha detto che gli era morto il papà, ad altri che era mancato il papà dell’autotrasportatore e ad un altro ancora il papà del tipo che fa le pulizie della canna fumaria.
Una partita Iva esistente, ma con pessime recensioni
Nel frattempo i clienti fanno ricerche e scoprono che la partita Iva dell’azienda risulta registrata a una società di Milano. Anche il numero di cellulare è lo stesso. Ad alcuni ha detto di chiamarsi Davide, ad altri Massimiliano. E cercando su Internet le recensioni della società sono tutte negative e parlano di truffe.
C’è il titolare di una ditta in Bosnia che dice di non essere stato pagato, altri parlano di una truffa legata a un noleggio di una macchina. Ora il gruppo dei clienti truffati è di 60 persone con una media spesa a persona di cerca 700 euro.
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