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Cronaca

Spaccio di droga da 10mila euro al giorno. Un arresto nei boschi di Gattinara. Nei guai anche un uomo di Ghemme

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Spaccio di droga da 10mila euro al giorno. Un arresto nei boschi di Gattinara. Nei guai anche un uomo di Ghemme

Spaccio di droga da 10mila euro al giorno. Un arresto nei boschi di Gattinara. Nei guai anche un uomo di Ghemme

La Polizia di Stato, al termine una lunga indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Vercelli, ha arrestato sei uomini nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa è iniziata nel settembre 2019 quando la Squadra Mobile è venuta a conoscenza di un ulteriore fiorente mercato di spaccio di sostanze stupefacenti, dopo quello smantellato con l’operazione “Aquila Nera”, scoperto nelle zone boschive dei comuni al confine tra le province di Vercelli e di Novara, nei pressi del fiume Sesia.

L’inizio delle indagini

Gli agenti della sezione “Antidroga” della Squadra Mobile si sono impegnati in una serie di servizi di osservazione nelle piazze di spaccio segnalate. Durante uno di questi, sono stati fermati due biellesi, noti assuntori di sostanze stupefacenti, che hanno fornito elementi utili all’identificazione degli spacciatori che operavano all’interno dell’area boschiva.

Gli spacciatori sono risultati due cittadini di origine marocchina, già noti alle Forze dell’Ordine poiché pluripregiudicati per reati in materia di sostanze stupefacenti.

L’indagine ha portato ad accertare, anche tramite diversi sequestri di stupefacente acquistato da varie persone tossicodipendenti, che durante una giornata “lavorativa” gli spacciatori effettuavano moltissime “vendite” ad acquirenti provenienti dalle province di Vercelli, Biella, Novara e Verbania, arrivando a guadagnare anche 10.000 euro al giorno.

Primi arresti, poi anche un ghemmese

Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria, a riscontro dell’attività di spaccio, è stato fermato un trentunenne di origine peruviana. Trovato in possesso di trenta grammi di eroina, è stato arrestato, nel mese di settembre 2019, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Proseguendo con l’attività investigativa, nel mese di ottobre 2019, è stato accertato che al sodalizio criminale composto originariamente dai due marocchini, si era aggiunto anche un soggetto italiano, residente a Ghemme, pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti.

I due marocchini intercettati

Dopo aver individuato un primo pusher marocchino, agli inizi di dicembre 2019 gli agenti sono riusciti a intercettare anche il secondo spacciatore magrebino: nello specifico, gli agenti della Squadra Mobile sono entrati nella zona boschiva del comune di Gattinara e sono riusciti ad arrestarlo, nonostante l’uomo li avesse minacciati con un coltello per garantirsi la fuga.

Il soggetto è stato arrestato per i reati di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, aggravata dall’uso di un’arma, e porto abusivo di arma da punta e da taglio.

Il giorno successivo è stato convalidato l’arresto e l’uomo è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, dove è ancora trattenuto.

L’attività di spaccio prosegue

Subito dopo l’arresto del cittadino magrebino, lo spacciatore latitante si è riorganizzato nell’attività di spaccio a Vercelli, avvalendosi a tempo pieno dell’operato dell’italiano, già comparso nell’attività di indagine, con l’intento di raccogliere la somma di denaro necessaria per recarsi in Spagna e sottrarsi alla giustizia.

Secondo quanto appreso da riservate fonti informative, la latitanza in territorio spagnolo sarebbe effettivamente avvenuta all’inizio dell’anno 2020.

Nonostante la fuga all’estero del marocchino, lo spaccio nelle zone boschive proseguiva grazie a degli amici.

Nei primi giorni di febbraio 2020, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti ad arrestare un altro cittadino marocchino, ventitreenne, già noto per i numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, facente parte dello stesso sodalizio criminale. È stato colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di 100 grammi di eroina, 50 di cocaina e 20 di hashish. Il giorno successivo è stato convalidato l’arresto e il giovane è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.

Dai primi mesi del 2020, su delega dell’Autorità Giudiziaria, gli agenti della Squadra Mobile procedevano a interrogare i soggetti che si erano rivolti ai partecipanti al sodalizio criminale per rifornirsi di sostanze stupefacenti, per acquisire ulteriori elementi di prova a loro carico e definire in tal modo il ruolo di ciascuno nella vendita dello stupefacente.

Sulla base degli elementi raccolti, all’inizio di giugno 2020, su richiesta della Procura della Repubblica di Vercelli, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere per quattro dei partecipanti al sodalizio criminale.

Gli uomini della Squadra Mobile hanno eseguito le misure nei confronti di tre dei quattro ricercati, arrestati tra la Lombardia ed il Piemonte.

L’ultimo, come già accennato, era effettivamente latitante in Spagna per cui nel mese di ottobre 2020, il Tribunale di Vercelli ha emesso un Mandato di Arresto Europeo.

Da quel momento sono scattate serrate ricerche del latitante, colpito da ben due custodie cautelari in carcere per gli episodi che lo riguardavano.

Agli inizi di settembre 2020, è stato appurato che il ricercato era tornato in Italia.

L’attività di indagine ha consentito di localizzarlo nuovamente a Milano.

Seguendo i suoi contatti, nella mattinata di ieri è stata individuata l’auto di un cittadino italiano che aveva il ruolo di accompagnare il magrebino nella piazza di spaccio dove era ritornato a “lavorare”.

Dopo una serrata attività di pedinamento, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a fermare il latitante e a eseguire i due provvedimenti di custodia cautelare in carcere facendo terminare una fuga, anche all’estero, durata più di un anno.

L’uomo ha tentato inutilmente la fuga ma è stato prontamente bloccato dagli uomini della Squadra Mobile; nell’occasione un agente ha riportato lesioni guaribili in 21 giorni.

All’esito della complessa attività d’indagine “Scimbla”, durata più di un anno e mezzo, la Squadra Mobile ha sequestrato, complessivamente, circa 250 grammi di cocaina, 150 di eroina, 50 di hashish che avrebbero fruttato sul mercato guadagni per almeno 50.000 euro.

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