Cronaca
Strage Mottarone, il capo servizio invoca la sfortuna: “Incidente che non capita neppure una volta su un milione”

Strage Mottarone, il capo servizio invoca la sfortuna: “Incidente che non capita neppure una volta su un milione”. Gabriele Tadini ha ammesso il posizionamento del forchettone.
Strage Mottarone, il capo servizio invoca la sfortuna
Come riporta Prima Novara, prime parole dal carcere per uno dei tre arrestati per la strage del Mottarone. Si tratta di Gabriele Tadini, 64 anni, in isolamento a Verbania, che era capo servizio della funivia.
“Mi sento un peso enorme sulla coscienza. Prego e faccio i conti con me stesso e faccio i conti con Dio”. E ancora: “La funivia funzionava a singhiozzo. L’impianto idraulico dei freni d’emergenza aveva dei problemi, perdeva olio e le batterie si scaricavano continuamente. Tenere i freni scollegati permetteva alla funivia di girare. Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente si spezzasse: un incidente che non capita neppure una volta su un milione”.
Gli altri arrestati
Come è noto, il legale di uno degli altri imputati (l’ingegnere Enrico Perocchio, residente a Valdilana), ha invece dichiarato che il suo assistito “non ha mai autorizzato alcun forchettone. Ha saputo della possibile presenza da una telefonata di Tadini”. Ieri, venerdì 28 maggio, intanto anche il Giro d’Italia ha reso omaggio alle vittime della tragedia. E oggi ci saranno nuovi interrogatori per tutti e tre gli arrestati, Tadini, Perocchio e il patron Luigi Nerini.
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John
29 Maggio 2021 at 14:38
“un incidente che non capita nemmeno una volta su un milione” Ma è sufficiente quell’unica volta. I sistemi di emergenza sono stati inventati proprio per scongiurare anche quell’unica possibilità su un milione, perchè la vita umana è molto più preziosa del fatturato di una funivia. Andate a vedere anche solo per amore di statistica, quanti disastri e tragedie sono avvenuti nel passato perchè il sistema di sicurezza era stato manomesso o non funzionava o era assente. Provate ad andare a vedere quante persone hanno già detto nel passato “un incidente che non capita neppure una volta su un milione”. Intanto i colpevoli sono li e fra qualche anno saranno libero, e 14 vite invece sono state spazzate via a causa di quell’unica volta su un milione.
giuliano
27 Luglio 2025 at 11:26
invece ha ragione, se non avesse piegato la traente con un tirfor non si sarebbe potuta rompere
Sai qual era il “rischio” nel caso in cui le BALLE raccontate da Tadini fossero state vere ?
Se la pressione in uno dei due circuiti idraulici che tengono aperti i freni di emergenza cala al di sotto della soglia prefissata, l’impianto si arresta con il FRENO DI SERVIZIO, NON con il relativo FRENO DI EMERGENZA, e i forchettoni NON POSSONO IN ALCUN MODO IMPEDIRE L’ARRESTO CON IL FRENO DI SERVIZIO.
A quel punto interviene la pompa automatica di ripristino della pressione dei circuiti idraulici, e dopo una trentina di secondi l’impianto può ripartire..
ma il registratore di eventi ha dimostrato che non è MAI successo neanche questo
Se la verità non esce fuori in un caso elementare come quello del Mottarone, il Faito non rimarrà un caso isolato di emulazione, perché a fronte del risarcimento milionario dell’assicurazione, si rischiano non più di 2 anni e mezzo di arresti domiciliari
Per fermare la mattanza e cambiare l’Italia basterebbe che un giornale titolasse in prima pagina:
“ I forchettoni non servivano a NIENTE “