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Cronaca

Travolto e ucciso Leo, il gatto-mascotte delle contrade di Varallo

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Travolto e ucciso Leo, il gatto-mascotte delle contrade di Varallo. Ha lasciato tutti attoniti e tristi la notizia della morte di Leo, il gatto rosso diventato mascotte della zona della “Antiche contrade” di Varallo. Purtroppo i pericoli della strada non hanno risparmiato neanche il piccolo Leo che pochi giorni fa, verso le otto, è stato investito da un’auto in piazza Racchetti morendo poco dopo tra le braccia di chi è subito accorso per tentare di salvarlo.

Travolto e ucciso Leo, il gatto-mascotte delle contrade di Varallo

La cosa peggiore che ha suscitato la rabbia di tutti coloro che si erano affezionati all’animale è il fatto che chi era alla guida dell’auto, i testimoni riferiscono fosse una “Fiat Punto” nera, nonostante abbia frenato alla vista del gatto non si sia neanche fermato per soccorrerlo, commettendo un illecito punito dalla legge. Purtroppo sembra che nessuno dei presenti in quel drammatico frangente sia riuscito a prendere il numero di targa dell’investitore perché più concentrati sull’accaduto. In quel momento inoltre la strada era affollata di ragazzini che si stavano recando a scuola e che sono rimasti scioccati per l’accaduto, anche perché in tanti hanno riconosciuto Leo.

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Il gatto rosso amava moltissimo stare in mezzo alle persone e anche se i proprietari tentavano in ogni modo di tenerlo in casa lui, abituato da piccolo a uscire, miagolava disperato fino a quando non riusciva a ottenere che gli si aprisse la porta. In tantissimi lo conoscevano e lo amavano, lui frequentava tutti i negozi della zona dove entrava per trascorrere un po’ di tempo e farsi coccolare, nel corso dell’Alpàa diventava una presenza permanente tra gli standisti della zona, sostava nella “Contrada del Burro” dove convinceva i passanti ad aprirgli l’acqua della fontana, amava giocare con il filo d’acqua che da essa sgorgava, e, soprattutto i più piccoli gli erano molto affezionati e chiedevano ai genitori di poter passare in via Alberganti per salutare Leo che si lasciava accarezzare con piacere. A volte addirittura seguiva le persone anche nelle proprie abitazioni dove sostava per un po’ per poi andarsene. Era conosciuto perfino dai turisti e dai villeggianti che tornavano ogni volta a salutarlo.

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