Cultura e turismo
Grignasco, anche tanti poeti giovani alla rassegna dialettale Pinet Turlo
Presentato il 23° Quaderno
Il “Pinet Turlo” trasforma Grignasco nella capitale della poesia dialettale valsesiana. La rassegna biennale anche in questa edizione, la 24ª, che ha avuto domenica 29 il suo coronamento con la presentazione delle poesie al teatro Società operaia di Grignasco, ha richiamato molti cultori della lingua locale. Per l’occasione è stato presentato il ventitreesimo Quaderno. All’inizio della rassegna, dopo il saluto di Simone Chiavarini, che rappresentava la presidente del Centro Studi, Marianna Ticozzelli, assente per motivi di studio, e del sindaco di Grignasco, Roberto Beatrice, è stato dato spazio al futuro delle lingue locali, attraverso l’intervento dei ragazzi che frequentano la scuola media di Boca, sezione dell’Istituto comprensivo di Grignasco. Il club Unesco “Le Terre del Boca” ha coinvolto l’Istituto nella realizzazione delle finalità educative presenti nel progetto: “Terra Madre”, che comprende la salvaguardia e la valorizzazione delle lingue locali. Al tavolo della giuria, oltre a Piera Mazzone, presidente del Comitato organizzatore, e al sindaco, sedevano Annita Guglielmina, Gianni Teruggi, Silvano Pitto, Franco Zanolini, e Margherita Saglietti. A ciascun poeta sono stati consegnati un attestato di partecipazione, una copia del ventitreesimo Quaderno e il cd “Tira curiandoli par aria. Cantòma ‘l Carlavè: canzoni e musica di un’antica tradizione”. «Introducendo i poeti – riferisce Mazzone – ho notato che quasi tutti erano presenti e sono saliti a leggere le poesie, che acquistavano attraverso l’oralità un rilievo del tutto diverso. I contenuti, essendo una rassegna a tema libero, erano molto vari: spaziavano dalle liriche più intimistiche a riferimenti a fatti storici, oppure a poesie di tipo ironico. E’ stato molto importante poter ascoltare le diverse lingue del territorio, con sonorità e termini che ora sono diventati patrimonio comune non solo dei poeti, ma di tutti coloro che hanno ascoltato. La presenza di una poetessa, Mary Massara, che indossava l’elegante costume di Camasco, è stata molto apprezzata, perché era un segnale forte di identità. Numerosi i poeti che partecipavano al Pinet Turlo per la prima volta, rinnovando le fila e portando voci nuove».
Per la prima volta, il prossimo appuntamento con la rassegna “Pinet Turlo” «non sarà tra due anni – annuncia Mazzone -: vorremmo ritrovarci con i poeti, e con tutti coloro ai quali stanno a cuore le sorti delle lingue del territorio, in una tavola rotonda, per confrontarci sulla scelta di una grafia comunemente accettata, che renderebbe il Quaderno più omogeneo e leggibile, anche al di fuori dell’area valsesiana».
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