CronacaFuori zona
Donna morde un infermiere all’ospedale
E’ accaduto al Pronto Soccorso dell’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara
Donna morde un infermiere all’ospedale. Una domenica mattina di ordinaria emergenza si è trasformata in un momento di forte tensione al Pronto Soccorso dell’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara, quando una paziente ha improvvisamente perso il controllo, costringendo il personale sanitario e la sicurezza a un delicato intervento per riportare la calma.
Donna morde un infermiere all’ospedale: è accaduto a Novara
Era da poco passata la mezz’ora dalle 9, nella mattina del 21 settembre 2025, quando una donna di 46 anni, di nazionalità straniera e già nota agli operatori della struttura per precedenti episodi, ha iniziato a dare in escandescenze all’interno di uno dei box del reparto. Urla, oggetti lanciati e un crescendo di aggressività hanno reso necessario l’intervento congiunto di tre infermieri, una dottoressa e della Guardia giurata in servizio, nel tentativo di contenere la situazione.
Tensione durata un’ora
Nonostante gli sforzi, la donna si è dimenata con violenza, arrivando a mordere uno degli infermieri al braccio. Ha continuato a sputare, colpire a caso e rifiutare qualsiasi tipo di assistenza o mediazione. Solo l’intervento deciso della Guardia giurata ha evitato che la donna si avvicinasse a macchinari o attrezzature mediche, prevenendo potenziali danni ancora più gravi. La tensione è durata quasi un’ora. Nel frattempo, il personale ha allertato le Forze dell’Ordine: sul posto è giunta una pattuglia del Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri, che ha preso in carico la paziente per procedere con gli accertamenti del caso.
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La sicurezza nei reparti
L’episodio riaccende una questione che da tempo preoccupa medici e infermieri: la sicurezza nei reparti ospedalieri, in particolare nei Pronto Soccorso, dove l’imprevedibilità dei casi e le condizioni di stress possono trasformare una situazione clinica in un potenziale pericolo per il personale. Non è un caso isolato. Nello stesso ospedale, solo poche settimane fa – il 4 settembre – si è verificata un’altra aggressione ai danni di un sanitario. E episodi simili sono stati segnalati anche a Borgomanero e in altre strutture della provincia di Novara.
Sempre più spesso, chi lavora in corsia si ritrova a dover gestire non solo emergenze mediche, ma anche crisi comportamentali e situazioni ad alto rischio. Aumentano le richieste per maggiori tutele, formazione specifica e presenza costante delle forze di sicurezza. Perché curare, oggi, significa anche difendersi.
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