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Matrimonio in ospedale per Simona e Vincenzo: dopo pochi giorni lui si è spento

Una vicenda che ha commosso tutta una comunità.

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Matrimonio in ospedale per Simona e Vincenzo: dopo pochi giorni lui si è spento. Una vicenda che ha commosso tutta una comunità.

Matrimonio in ospedale per Simona e Vincenzo: dopo pochi giorni lui si è spento

Una storia dove amore e dolore si intrecciano e commuovono tutta la comunità. E’ accaduta a Rivarolo e la raccontano i colleghi di Prima il Canavese. I protagonisti sono Vincenzo D’Aloia e Simona Venice. Una coppia che era già ben conosciuta in zona perché il figlio Gioele, nato nove anni fa, è affetto da tetraparesi, e sono state numerose le iniziative che si sono organizzate nella cittadina proprio con lo scopo di dare una mano alla famiglia.

Vincenzo si è spento a 48 anni nell’ospedale di Ivrea, lo stesso luogo dove pochi giorni prima si era sposato con Simona. Aveva deciso di suggellare la loro unione prima che fosse troppo tardi, prima che quel male improvviso e incurabile lo portasse via. E così, anche se dal letto di un nosocomio, è riuscito pronunciare quel “sì” che ha reso eterno il suo legame con Simona.

Un male scoperto solo ad agosto

«Vincenzo ha cominciato a stare male già da aprile – racconta Simona -, ma solo ad agosto abbiamo scoperto quanto grave fosse la situazione». Non un mal di schiena, ma un tumore. Da lì il tentativo disperato dei medici di trovare una cura, fino a pochi giorni fa quando il 48enne ha avuto il peggioramento definitivo.

«Pochi giorni prima Vincenzo mi aveva sorpreso con la proposta di matrimonio. E’ stata una scena da film, con i petali di rosa e lui in ginocchio a chiedermi la mano. Il sindaco avrebbe dovuto sposarci a casa, invece, date le condizioni, di Vincenzo siamo stati costretti a farlo in ospedale».

«Nei giorni successivi, è stato sedato con morfina per il troppo dolore. Io gli stavo accanto giorno e notte». Fino allo scorso sabato: «Mi sono resa conto che finché io fossi rimasta lì, lui non se ne sarebbe andato, non avrebbe trovato la pace. Allora sabato mi sono avvicinata e gli ho sussurrato all’orecchio che poteva andare, poi sono tornata a casa. E proprio quel giorno Vincenzo se n’è andato».

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