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È morto il banchiere Maurizio Sella: aveva 83 anni
Era stato presidente della capogruppo fino a pochi mesi fa. Un uomo tra i più infuenti in Italia e non solo.
È morto il banchiere Maurizio Sella: aveva 83 anni. Era stato presidente della capogruppo fino a pochi mesi fa. Un uomo tra i più infuenti in Italia e non solo.
È morto il banchiere Maurizio Sella: aveva 83 anni
Il mondo bancario italiano ed europeo piange la scomparsa di Maurizio Sella, morto nella tarda serata di ieri all’età di 83 anni a causa di una malattia che si è aggravata improvvisamente. A comunicarlo è stato il Gruppo Sella, che ha diffuso una nota ufficiale esprimendo “profondo dolore” per la perdita di una delle personalità più rilevanti della storia recente del credito italiano.
Cavaliere del Lavoro, imprenditore e uomo di istituzioni, Sella ha dedicato quasi sessant’anni all’azienda di famiglia, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo del gruppo e impegnandosi al servizio del sistema bancario nazionale ed europeo.
“Ci lascia colui a cui dobbiamo il successo del Gruppo”
Il ceo Pietro Sella, figlio di Maurizio, ha ricordato così la figura del padre e il ruolo centrale da lui ricoperto
«Fino all’ultimo momento, anche in questi giorni di sofferenza fisica, ha dedicato ogni singolo istante a lavorare per l’azienda e per la famiglia. Oggi ci lascia colui a cui dobbiamo il successo del Gruppo in cui lavoriamo e un grande esempio di dedizione, saggezza, lungimiranza e imprenditorialità».
Sella aveva lasciato la presidenza di Banca Sella appena tre settimane fa, dopo oltre vent’anni alla guida della capogruppo.
Una vita in azienda, dalla gavetta alla leadership
Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino nel 1966, nello stesso anno aveva fatto il suo ingresso in Banca Sella, fondata nel 1886 da Gaudenzio Sella e da altri membri della famiglia. Come vuole la tradizione della dinastia imprenditoriale, iniziò “allo sportello”, svolgendo una lunga gavetta che gli permise di conoscere ogni aspetto dell’istituto.
Più volte Sella ha raccontato di aver respirato fin da bambino i valori fondamentali della cultura aziendale familiare: intraprendenza, senso del dovere, etica del lavoro, unità tra gli azionisti, dedizione al cliente e onestà.
Dai vertici dell’azienda a quelli del sistema bancario italiano
Dal 1974 al 2002 è stato amministratore delegato e direttore generale della banca, guidandone l’espansione nazionale e la trasformazione tecnologica in anni di forti cambiamenti del settore. Nel 2000 aveva assunto la presidenza di Banca Sella Holding, ruolo mantenuto fino al maggio di quest’anno, e aveva inoltre presieduto Banca Patrimoni Sella & C.
Sotto la sua guida nacque nel 1989 la holding familiare “Maurizio Sella Saa”, creata per garantire stabilità e una governance solida all’impresa di famiglia. Per il suo impegno imprenditoriale era stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1991, a soli 49 anni, e Cavaliere di Gran Croce nel 2018, il più alto grado dell’Ordine al Merito della Repubblica.
Protagonista del credito in Italia e in Europa
Dal 1990 al 2006, Sella è stato presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), guidandola in un periodo cruciale segnato dalle privatizzazioni, dal consolidamento del sistema e dal passaggio all’euro. Era tuttora membro del Comitato esecutivo.
Fra il 1998 e il 2004 aveva ricoperto la presidenza della Federazione Bancaria Europea (FBE), mentre in ambito internazionale era stato referente per l’Italia in diversi organismi dedicati ai sistemi di pagamento e ai processi di integrazione finanziaria.
La sua scomparsa segna la fine di una delle figure più influenti della storia economica italiana degli ultimi decenni, ma il suo contributo – umano e professionale – continuerà a rappresentare un punto di riferimento per il settore e per le generazioni future.
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