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Venti nuovi posti letto al “San Giovanni Battista” di Gattinara

Si concretizza il progetto di “ospedale di comunità”. Il vero problema? Il personale.

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Venti nuovi posti letto al “San Giovanni Battista” di Gattinara. Si concretizza il progetto di “ospedale di comunità”. Il vero problema? Il personale.

Venti nuovi posti letto al “San Giovanni Battista” di Gattinara

Al via i lavori al presidio sanitario di Gattinara per trasformarlo da “casa della salute” in “ospedale di comunità“. Nei giorni scorsi sono partite le operazioni di ristrutturazione del terzo piano dell’edificio situato in corso Vercelli, al termine delle quali vi sarà una ventina di nuovi posti letto.

Verranno realizzate infatti dieci nuove camere, tutte o quasi doppie, dove potranno essere seguiti pazienti in post-acuzie o comunque non coinvolti in operazioni chirurgiche, poiché non è prevista l’apertura di sale operatorie. Le nuove stanze saranno ricavate dal piano più alto e troveranno posto anche tutti gli altri locali di servizio, come gli studi medici, gli spogliatoi e tutto ciò che serve per gestire un reparto ospedaliero.

Un progetto da tre milioni di euro

Il progetto si deve all’Asl di Vercelli, ed è realizzato grazie ai tre milioni ottenuti dal Pnrr. A Gattinara, nonostante la disponibilità, i servizi sono un po’ tutti “concentrati” in pochi spazi e ristretti. Come ad esempio il punto prelievi, con una sala d’attesa piccola che spesso si estende al corridoio destinato al passaggio. Oppure i locali della guardia medica, relegati a un punto di passaggio e condivisi con altri servizi.

Recuperare il terzo piano aiuterà a distribuirli meglio, soprattutto dopo una riorganizzazione, che assegnerà a ogni servizio il suo giusto spazio.

A cavallo fra tre province

«Gattinara è stata scelta dall’Asl di Vercelli, sia perché presenta una struttura ospedaliera che è stata sempre mantenuta attiva, sia perché si trova in posizione baricentrica tra le tre province e le tre aziende sanitarie, di Vercelli, Biella e Novara», spiega il vicesindaco Daniele Baglione.

Nel progetto degli ospedali di comunità, gli amministratori comunali, pur non essendo direttamente responsabili, giocano un ruolo di coordinazione molto importante. «Si tratta di un ottimo risultato – afferma Baglione – perché segna il ritorno dell’ospedale San Giovanni Battista, pur con la formula che lo definisce “di comunità”. È un potenziamento significativo, iniziato quando furono istituiti i Cavs, posti letto per i pazienti Covid che non riuscivano trovare posto negli ospedali della zona. Successivamente hanno continuato ad essere utilizzati anche per i malati non affetti da patologie acute, ma che necessitano di un ricovero temporaneo».

La ricerca del personale

Dopo la costruzione del reparto, sarà cura dell’Azienda sanitaria reperire medici ed infermieri per avviarne il funzionamento. «Un’impresa non facile – conclude Baglione – soprattutto in un periodo in cui sono evidenti le difficoltà legate al personale del settore sanitario. Ma l’impegno a puntare sul nostro ospedale ci fa pensare che possa concludersi nel migliore dei modi».

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