Politica
Referendum Valdilana: Carli, Chilò e Casula a confronto
Referendum Valdilana: domanica 8mila elettori potranno dire la loro sul progetto di fusione che unirebbe quattro centri nell’unico Comune di Valdilana.
Referendum Valdilana: Carli, Chilò e Casula, tre posizioni diverse
Domenica 11 novembre circa 8mila elettori di Trivero, Mosso, Valle Mosso e Soprana potranno votare al referendum consultivo per dire sì o no al progetto di fusione dei quattro Comuni. Particolarmente importante sarà il risultato che uscirà dalle urne a Trivero, il centro che da solo rappresenta la metà dei cittadini. In vista del voto, Notizia Oggi ha raccolto gli ultimi appelli dei tre gruppi presenti in consiglio. Ognuno con una posizione diversa.
Mario Carli: un sì convinto per offrire un futuro al territorio
«Andare a votare è importante. C’è la possibilità di poter scegliere un progetto innovativo dal punto di vista di governance per garantire il futuro del territorio». Il sindaco di Trivero Mario Carli è stato il primo a credere nel progetto Valdilana presentandolo con i colleghi di Soprana, Mosso, Valle Mosso. «Quello di domenica è un voto importante che conta – riprende -. Il referendum terrà conto della scelta dei cittadini. Ognuno ha la responsabilità di esercitare il proprio voto, è un diritto ma anche un dovere». Nulla insomma è deciso, da qui la richiesta di presentarsi alle urne e decidere: «Il referendum conta ed è un dovere votare e affrontare le sfide mettendosi in gioco». Se Valdilana nascerà sarà tra l’altro la più grande fusione del Piemonte, seconda in Italia: «Il futuro del Comune unico di Valdilana è stato progettato, studiato e condiviso dalle quattro amministrazioni che si sono messe in gioco, ci hanno messo la faccia e hanno cercato un percorso condiviso per provare a rialzare e rilanciare il nostro territorio, attraverso una forma di governo innovativa». Tra l’altro, rispetto agli amministratori degli altri Comuni, la giunta di Trivero se dovesse passare Valdilana chiuderà prima il proprio mandato: «Abbiamo fatto questa scelta perché siamo un gruppo di amministratori che crede fortemente nella possibilità di sviluppare la nostra zona e lo fa attraverso una proposta politica coraggiosa, fondata sulla promozione e sul benessere delle nostre comunità. L’interesse per la nostra gente e per il territorio è stato anteposto a logiche personalistiche e partitiche».
Fulvio Chilò: l’importante è che sia la gente a decidere
Votare secondo coscienza. Dal gruppo Lega di Trivero in vista del referendum consultivo per Valdilana arriva un invito ad andare alle urne e votare. «Io andrò a votare ovviamente per il referendum – spiega -. Invito tutti ad andarci ed esprimere la propria opinione qualsiasi essa sia». Nessuna indicazione quindi: «Se Valdilana nascerà, dovrà avere basi solide e soprattutto essere avallato dalla gente. Spero davvero che ci sia una grande partecipazione alle urne. Da parte mia avevo portato avanti alcune idee in commissione fusione che non sono passate, come quella di inglobare la figura del pro sindaco all’interno della lista anche per non andare a creare confusione. Purtroppo non è stata accolta e mi sarebbe piaciuto vedere inserito anche un’altra proposta, ovvero l’adozione di un codice etico. Stiamo parlando della seconda fusione più grande d’Italia, sarebbe stato davvero un bel segnale di trasparenza adottarsi di un codice etico che tenga lontani gli interessi dall’amministrazione pubblica». Va anche detto che nell’approvazione del progetto fusione in consiglio Chilò si è astenuto, una scelta che è stata oggetto di critiche. «L’ho già detto in diverse occasioni – riprende -. Il progetto è buono, ma secondo me occorreva coinvolgere molto di più le persone a partire dal nome, creando un movimento in grado di portare entusiasmo. Non a caso mi ero messo in commissione proprio per cercare di portare qualche idea nuova, ma le proposte, pur condivise anche dagli altri componenti di commissione e rappresentanti della maggioranza, non hanno fatto breccia».
Piero Casula: un “no” a un’operazione che serve solo al Pd
«Invitiamo i triveresi ad andare a votare e a fare un bel segno sul “no”». Per bocca di Piero Casula, il gruppo di opposizione “Progetto per Trivero” conferma la propria bocciatura al progetto Valdilana. «Non siamo contrari alle fusioni in generale – spiega – ma a questa specifica operazione. Il motivo? Perché non è un progetto nato dal territorio, ma da un partito, il Pd, che non vuole perdere i Comuni di Mosso e Vallemosso, e che in futuro vuole dettare legge negli enti superiori: rifiuti, acqua, socio-assistenza e via dicendo. Se vincerà le elezioni, ovviamente». Per Casula le ricadute saranno molto modeste: «Sarà un territorio enorme con pochissimi abitanti e quindi poche risorse. I fantomatici risparmi sono solo nella propaganda dei promotori e di chi gli ronza intorno. I vantaggi veri saranno per pochi, Valdilana non farà nessun miracolo. E se le capacità organizzative sono quelle mostrate nel riordino delle scuole a Trivero, Dio ce ne scampi e liberi…» Casula e la collega Lidia Villanova sono gli unici a prendere decisa posizione contro la fusione: «E’ un’operazione servita con contorno di aria fritta: parlano di condivisione, unità d’intenti, futuro insieme e amenità di questo tipo. Ma se uno chiede quali sono i progetti concreti, ti rispondono che spetterà alla futura amministrazione deciderli. Praticamente ci invitano a salire sul pullman nuovo, ma ci dicono che sarà poi l’autista a decidere dove andare. Bene, se le premesse sono queste, io voglio restare a Trivero e lavorare per il mio paese. Quando è stato cancellato il punto di primo soccorso il Comune non ha detto una parola e non ha mosso un dito. Adesso ci dicono che Valdilana serve per evitare i tagli dei servizi: ma come si fa a credergli?»
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