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L’impatto dell’inflazione e del prezzo delle materie prime sul Bel Paese

L’inflazione era in crescita già da qualche mese e il recente inizio del conflitto in Ucraina non fa che gettare altra benzina sul fuoco

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L’inflazione era in crescita già da qualche mese e il recente inizio del conflitto in Ucraina non fa che gettare altra benzina sul fuoco.

Come possiamo sperimentare sulla nostra pelle, il costo del carburante e’ alle stelle e a breve il prezzo di qualsiasi altra cosa, come le materie prime, petrolio e gas naturale, aumentera’. Questo non era imprevedibile o inevitabile.

Cause dell’inflazione e del costo delle materie prime

La guerra è stata un precursore affidabile dell’inflazione. E l’inflazione a sua volta provoca delle ripercussioni sul costo delle materie prime come petrolio e gas naturale. Specialmente quando un paese che ne esporta enormi quantità entra in guerra.

La storia si sta ripetendo con l’invasione russa dell’Ucraina che fa pendere l’equilibrio delle forze politiche ed economiche globali verso una maggiore inflazione.

La guerra alimenta prezzi più alti per tre motivi.

  1. In primo luogo, le esigenze militari prendono la precedenza sulla domanda di beni e servizi civili. Questo stressa la capacità produttiva dell’economia di un paese.
  2. Secondo, gli embarghi, le sanzioni e i combattimenti interrompono le catene di approvvigionamento. Questi fattori sono chiaramente all’opera ora: le sanzioni hanno interrotto catene di approvvigionamento già logorate, e la spesa militare è in aumento
  3. Terzo, i governi spesso finanziano la guerra stampando denaro o mantenendo i tassi di interesse bassi. Questo spinge poi i prezzi a salire.

Oltre a quanto detto, il costo delle materie prime sta salendo a causa dell’aumento della domanda e della scarsità delle risorse stesse. La guerra stessa provoca una scarsità artificiale che incrementa l’aumento dei prezzi.

Impatto economico e finanziario in Italia

Molte aziende europee e italiane stanno già’ uscendo dal mercato russo in massa e questo avra’ delle ripercussioni economiche sui loro bilanci e sul loro valore azionario.

Alcune delle grandi banche italiane hanno già subito degli scossoni al loro bilancio, si veda il recente prezzo azionario di Unicredit e Intesa. Queste banche dovrebbero rivedere il posizionamento dei loro portafogli d’investimento e vale lo stesso per gli investitori privati che usano trading app come easyMarkets o simili.

La risposta a queste domande porta a degli investimenti potenzialmente interessanti nel medio periodo.

Rivedere la propria strategia finanziaria e’ di primaria importanza a fronte di alcuni cambiamenti economici e politici.

Pensa innanzitutto all’inflazione. Se tutto costa di più, che cosa compreranno le persone e cosa smetteranno di comprare? Alcune aziende avranno dei benefici e altre subiranno un periodo piuttosto difficile.

Se l’Unione Europa mette in piedi un piano per diversificare il portafoglio energetico del blocco, quali sono le aziende che ne trarranno beneficio e quali ne subiranno le conseguenze?

Diffusione a livello italiano e internazionale

La globalizzazione e’ all’opera e sta mostrando i suoi effetti. Tutti i paesi sono collegati in maniera più o meno intensa all’economia globale.

La Russia sta sentendo gli effetti più acutamente. Con la sua valuta in calo di circa la metà e le importazioni paralizzate dalle sanzioni, l’inflazione russa è diretta tra il 20% e il 25%,

Anche l’Occidente non sarà risparmiato. La guerra in Ucraina ha aggravato una carenza di gas naturale che ha già fatto salire bruscamente l’inflazione nell’Unione Europea.

I paese europei stanno contemplando una vasta e costosa ristrutturazione del suo intero sistema energetico per escludere completamente il gas naturale russo. L’aumento delle spese militari potrebbe anche aumentare la pressione inflazionistica. La Germania prevede di aumentare le spese militari al 2% del PIL dall’1,5% del 2021.

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