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Lozzolo, recuperata dal mare la cernia di rottami creata da Piero Motta
Il progetto ‘Riciclittici in mare’ è stato da subito preso in considerazione dalla Hdsi
Recuperata pochi giorni fa la cernia in ferro realizzata da Piero Motta. L’opera dell’artista lozzolese era stata posizionata lo scorso maggio nella piattaforma sommersa Paguro posta a 12 miglia al largo di Marina di Ravenna , inabissatasi a seguito di una eruzione di gas nel 1965 e ora diventata area Sic (sito di interesse comunitario) e meta di migliaia di immersioni subacquee. Si tratta di una la cernia di un metro e mezzo in ferro. Il progetto, che vuole raccontare l’acqua ed il suo inestimabile valore, evento promosso da Aipai Unesco prosegue in questo caso il suo percorso con la ricollocazione della scultura al Museo Nazionale delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna dove l’opera verrà prossimamente posizionata all’interno di un percorso ludico-divulgativo appositamente progettato e integrato alla collezione già esistente. La scultura è stata fotografata settimanalmente dai numerosi fotografi subacquei i quali hanno consegnato alcune foto per vedere l’evolversi dei colori dato dai processi chimici e dall’azione degli organismi biologici. Il progetto ‘Riciclittici in mare’ è stato da subito preso in considerazione dalla Hdsi (The historical diving society Italia), associazione a cui Piero Motta ha affidato la sua scultura affinché sia esposta al Mas dopo che a ottobre sarà recuperata – dall’associazione Paguro che ha ottenuto i relativi permessi per la sua realizzazione.
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