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Ponzone ricorda Luciano Giardino, storico ottico

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L’uomo era stato una figura storica tra i commercianti: si era specializzato a Firenze prima di aprire la sua attività nella frazione triverese

Pochi giorni fa Ponzone ha dato l’addio a Luciano Giardino, storico ottico morto a 88 anni. A Ponzone era un volto conosciuto per via del suo lavoro e del suo modo di fare. Al mattino presto, impeccabile con il suo vestito, si presentava al bar con il giornale sotto braccio a prendere il caffè, rito che si ripeteva intorno alle 13 dopo pranzo.

Per specializzarsi nell’ottica era andato a scuola ad Arcetri Firenze e poi aveva aperto il negozio a Ponzone, sotto i portici del condominio Santa Maria. Da tempo era in pensione. L’ultimo giorno di lavoro fu il 31 dicembre del 1994 poi lasciò negozio e attività all’attuale Ottica Zonco. «Per me è stato un maestro – ricorda il titolare Massimo Zonco -. Dall’1 gennaio del 1995 iniziava la nostra attività che va avanti tuttora. Da ragazzo abitavo proprio sopra il suo negozio e mi ero appassionato al mondo dell’ottica. Mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a questa realtà. Poi ho fatto i miei studi e ho comprato il suo negozio». MaLuciano Giardino anche dopo la pensione ha continuato a passare in negozio. «Era curioso alle ultime novità – riprende -. Con il tempo è diventato uno di famiglia, con noi partecipava al pranzo di Natale. Ormai era un rito».

Era una persona estremamente attenta alle novità tecnologiche. «Era un grande tifoso del Toro, mi diceva sempre di tifare Toro e che la Juve era una brutta squadra – racconta ancora Zonco -. E’ sempre stato molto curioso per la tecnologia, quando il computer cominciava a diffondersi lui ne aveva preso uno bellissimo, mi ricordo che aveva preso anche una enciclopedia multimediale della DeAgostini. Ed era uno dei primissimi ad averla. Insomma mente aperta e curiosa anche in pensione. Sky è stato uno dei primi ad installarlo». E come detto anche con la pensione Luciano Giardino ha continuato a passare nel negozio di ottica: «Lui era una grande persona generosa, intelligente, moderna forse quasi un nostro quinto nonno per me e mio fratello. Sono molto dispiaciuto che non ci sia più anche se gli ultimi anni il cuore lo aveva minato nei suoi movimenti e comportamenti. Per decenni l’appuntamento del caffè alle 13 al bar non mancava mai…»

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