AttualitàSerravalle e Grignasco
Gli animalisti: giusto fermare la corsa degli asini a Serravalle
«Sono esseri senzienti, non possiamo usarli come oggetti di intrattenimento».

Gli animalisti: giusto fermare la corsa degli asini a Serravalle. «Sono esseri senzienti, non possiamo usarli come oggetti di intrattenimento».
Gli animalisti: giusto fermare la corsa degli asini a Serravalle
Le associazioni animaliste e ambientaliste sono concordi: giusto fermare la corsa degli asini, evento centrale del Palio di Serravalle. Dopo la decisione di sospendere l’evento in occasione della festa dello scorso fine settimana, Legambiente, Pro Natura del Vercellese e della Valsesia, la Leal (Lega Antivivisezionista), attivisti storici e singoli cittadini hanno espresso un messaggio chiaro: lo spettacolo non è più compatibile con una società che mette al centro il rispetto degli animali.
Una pressione crescente culminata con una diffida ufficiale da parte dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Diego Carmenati, che ha ricordato come la corsa fosse in violazione del Regolamento comunale per il benessere animale. Il documento, all’articolo 7 comma 8, vieta infatti “qualsiasi forma di spettacolo o intrattenimento, pubblico o privato, che contempli l’utilizzo di animali”.
LEGGI ANCHE: Corsa degli asini, l’Unione montana solidale con Serravalle. «Colpite le tradizioni»
Il Comune: “Decisione difficile ma necessaria”
Di fronte alla possibilità di conseguenze legali, il sindaco Massimo Basso ha annunciato l’annullamento dell’evento insieme al Comitato dei Rioni e alla Pro loco: «Una decisione collegiale, presa per tutelare la serenità della festa. L’organizzazione era stata fatta con rigore, ma non ci sono più le condizioni per procedere con la corsa».
“Una festa sì, ma senza animali sfruttati”
Le critiche non si sono limitate all’aspetto legale. Le associazioni hanno anche sottolineato la mancanza dei requisiti storici per definire l’evento come “tradizione locale”, condizione necessaria per l’autorizzazione all’uso di animali. «Sul sito del Palio si legge che la manifestazione è nata dopo il 1970 – hanno spiegato Legambiente e Pro Natura – ben oltre la soglia prevista dalla normativa».
Molto netta anche la posizione dell’attivista Paolo Berini: «Questa è una scelta virtuosa. Nessun animale è stato umiliato o costretto a fare qualcosa contro la propria natura. È la dimostrazione che le tradizioni possono evolvere».
La voce della storica volontaria
Tra le voci storiche a favore degli animali anche Giannetta Negri, volontaria attiva da anni: «Gli asini sono creature intelligenti e sensibili. Non meritano di essere ridotti a oggetti di divertimento. Il Palio può andare avanti, ma in modo più etico».
Un concetto ribadito anche dalla Leal in una nota: «In un’epoca di crescente consapevolezza, è doveroso interrogarsi su pratiche che non sono più in linea con i valori della società. Tradizione e rispetto possono e devono camminare insieme».
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook
