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Sale di corsa i 2200 gradini della Freedom Tower: impresa del gattinarese Dario Tessari

Lo sportivo reduce dalla gara newyorkese racconta la sua avventura: «Il jet-lag è stato un alleato»

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Sale di corsa i 2200 gradini della Freedom Tower: impresa del gattinarese Dario Tessari. Lo sportivo ha conquistato il grattacielo del One World Trade Center di New York.

Sale di corsa i 2200 gradini della Freedom Tower

Ha parteciato ad una gara che prevede di salire gli oltre 2200 gradini dei suoi 104 piani nel minor tempo possibile. Su circa mille concorrenti, l’atleta si è classificato al 22esimo posto assoluto, in 21 minuti e 27 secondi.
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Si tratta di un risultato che ha sorpreso per primo lo stesso Tessari, tower runner dilettante ma dalle grandi capacità. «È stata un’esperienza spettacolare, al di sopra di quanto mi aspettavo – afferma Tessari -. L’essere primo degli italiani nella mia categoria è stato molto emozionante. Il primo arrivato ha compiuto la salita in circa 13 minuti e mezzo ma, nel mio piccolo, sono orgoglioso del risultato».

Due gradini alla volta

Tessari si è presentato sulla linea di partenza alle cinque del mattino, in settima posizione. Le partenze avvenivano ogni cinque secondi. «Un americano mi ha suggerito di salire due gradini alla volta, velocemente ma non di corsa, per non rischiare di arrivare senza fiato a metà salita. Ed è quello che ho fatto, cercando di non essere intralciato dai concorrenti partiti prima o dopo di me – prosegue Tessari -. Ne ho superato qualcuno e qualcuno ha superato me.  Giunto al 50esimo piano, mi sono reso conto che mi sentivo davvero bene, che le gambe erano perfette e non provavo dolori. Mi sono fermato ai punti di ristoro solo per non rischiare disidratazione o crampi. Quando ho visto il traguardo, ho capito di avercela fatta. Dopo la mia prova sono rimasto a seguire l’aggiornamento dei risultati in tempo reale. Ero 20esimo, ma ero convinto che mi avrebbero superato in tanti. Alla fine, solo in due lo hanno fatto. È stato davvero emozionante. Ci ho messo un bel po’ di ore a smaltire l’adrenalina che avevo in circolo».

Il jet-lag come alleato

Tessari ha trovato un alleato nel jet-lag. «Essendo arrivato a New York solo giovedì, le mattine successive ero sveglio alle 3, sfruttando al massimo le giornate per allenarmi – racconta ancora il runner gattinarese -. Lo stesso è avvenuto anche domenica. Mi sono alzato, ho fatto colazione e mi sono recato alla Freedom Tower». Il prossimo obiettivo di Tessari è per il 2024. «L’11 febbraio compirò 50 anni e intendo festeggiarli partecipando alla prova dei 50 filari di Ghemme. E’ una gara durissima, con salite e discese continue. Mi sembra la prova ideale per celebrare il mezzo secolo».

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