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«Investimento milionario sulla Novara-Varallo: ora bisogna riaprire»

In corso i lavori con il “treno rinnovatore”: da Botta e Bondetti appello alla Regione.

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«Investimento milionario sulla Novara-Varallo: ora bisogna riaprire». In corso i lavori con il “treno rinnovatore”: da Botta e Bondetti appello alla Regione.

«Investimento milionario sulla Novara-Varallo: ora bisogna riaprire»

Per la manutenzione della linea ferroviaria Novara-Varallo si sta facendo in questi giorni un lavoro da milioni di euro. Il cantiere è in corso in queste settimane, sfruttando anche la pausa invernale in cui non vengono attivati i treni storici (l’ultimo dell’annata scorsa è stato quello del 17 dicembre).

E in questi giorni in Valsesia è possibile vedere il cosiddetto “treno rinnovatore”, una sorta di officina su rotaie che serve appunto ai lavori di ammodernamento e manutenzione delle linee ferroviarie.

“Grazie a chi crede in  questa ferrovia”

Un cantiere ambulante e un investimento a sei zeri che fanno ben sperare l’amministrazione comunale di Varallo su un futuro (e non troppo lontano) ritorno delle corse quotidiane lungo la tratta chiusa nel settembre del 2014.

«Desideriamo ringraziare – scrivono il sindaco Pietro Bondetti e il vice sindaco Eraldo Botta – Rete ferroviaria italiana con il direttore del Piemonte ingegner Daniele Mari, per gli importanti lavori di riqualificazione che si stanno realizzando sulla linea Novara-Varallo, una delle più belle linee ferroviarie d’Italia, e nel contempo estendere analogo grazie alla Fondazione Fs Italiane con il suo direttore generale ingegner Luigi Cantamessa per aver creduto nel meraviglioso progetto dei treni storici, e per essere il motore della rinascita della nostra linea.

Il progetto “Binari senza tempo” ha contagiato l’Italia intera suscitando emozioni davvero senza tempo. Da quando nel 2015 la tratta Novara-Varallo è stata inserita nel progetto, la Città di Varallo non si è mai sottratta ai suoi impegni finanziando gli annuali programmi dei treni storici e adottando, avendone cura, l’intero patrimonio ferroviario del nostro territorio».

La speranza di riaprire la Novara-Varallo

Ma, come detto, dai “binari senza tempo” si vorrebbe passare ai binari dove i treni passano tutti i giorni portando a destinazione pendolari, studenti e turisti.

E secondo Bondetti e Botta, l’investimento di queste settimane è di buon auspicio: «Con questi lavori, che prevedono un investimento di diversi milioni, nei prossimi mesi consegneremo alle future generazioni una linea efficiente, tale da permettere di raggiungere la nostra Valsesia con un territorio che offre mete turistiche quali Gattinara, Varallo, Scopello, Alagna, bellezze straordinarie come il Monte Rosa, con le sue meravigliose piste da sci e il più alto “albergo” d’Europa a 4.554 metri di altezza, vedetta per tutte le incantevoli escursioni estive, il più antico tra i Sacri Monti patrimonio Unesco, e un altro sito Patrimonio dell’Umanità ovvero il Geoparco con gli affioramenti del super vulcano.

Ora siamo certi che la Regione potrà tenere conto di riattivare la nostra linea ferroviaria al trasporto pubblico locale, collegando Novara e Varallo con 10 coppie di treni, con un tempo di percorrenza stimato in 45 minuti totali, fermate comprese, con un collegamento al mattino e uno alla sera con Milano. La riapertura sarebbe il giusto riconoscimento a un territorio per il lavoro svolto insieme fino a qui, un territorio peraltro già sostenuto in moltissimi modi dal Presidente Cirio. Ora dopo la riapertura della Alba-Asti nel corso del 2023, e la recente apertura della Torino-Caselle è giunto il momento della nostra linea Novara-Varallo».

Un ottimismo non condiviso da tutti. Per esempio, proprio nei giorni scorsi l’ex deputato Paolo Tiramani (ormai in piena rotta di collisione con Botta e i vertici della Lega) aveva sostenuto che sarebbe ora di finirla con questa eterna promessa elettorale che viene ogni anno spostata in avanti nel tempo. Ma sarà proprio il tempo a dire chi avrà avuto ragione.

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8 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele

    29 Gennaio 2024 at 10:01

    spopolamento delle montagne. strade dissestate o intasate nel.w.e.x non parlare del disagio di lavoratori e studenti un treno può aiutare queste categorie ed essere risorsa economica x la valle tutta incrementando turismo e cultura diffusa

  2. Ardmando

    29 Gennaio 2024 at 15:23

    Sosteniamo il ripristino di questa linea ferroviaria e delle molte altre chiuse a causa delle miopia e della stupidità di chi prende queste decisioni. In quanto ai commenti del solito guastafeste, farebbe bene a pensare alla propria coscienza, quella di uno che cambia casacca politica per puro interesse personale, pronto a sputare nel piatto dal quale ha mangiato per anni. Personaggio politico ambiguo che è bene che venga tenuto alla larga dalle poltrone. In tal senso il suo pessimismo per questo progetto vale quanto il due di picche.

    • Mauro DeRenzo

      30 Gennaio 2024 at 7:36

      Utilizzare infrastrutture complesse, esteserivalutandole da una condizione di abbandono e migliorando il ventaglio di possibili mobilità con un mezzo sicuro economico e tradizionalmente inserito in un contesto sociale è cosa a mio avviso ottima.

  3. Fiorella Cingolani Brambilla

    29 Gennaio 2024 at 19:42

    Io vengo da Milano e sarei immensamente felice di poter viaggiare con questo treno! Il turismo è fatto anche di anziani che, certamente, apprezzerebbero un tale mezzo di trasporto. Gli studenti avrebbero più chance e si risparmierebbe benzina con conseguente minore inquinamento. Mi risulta che la tratta ferroviaria sia in buone condizioni. Sarebbe un viaggio anche romantico…

  4. Giorgio Klingenfuss

    30 Gennaio 2024 at 17:48

    Fa solo senso se le fermate sono Vral e Borg e basta, per un viaggio di totale 40 minuti al massimo. Niente Fara Novarese e Grignasco e Prato chissadove ecc ecc che devono essere serviti solo dei Flexibus su richiesta!

  5. giorgio

    30 Gennaio 2024 at 19:36

    Non è possibile che un ramo SECCO diventi verde.Cala la popolazione e si pensa ad aumentare i debiti. I responsabili di danno erariale dovrebbero pagare.

  6. silvio giubertoni

    31 Gennaio 2024 at 9:58

    Si deve riorganizzare tutto il trasporto pubblico facendo un progetto che preveda i bus al servizio del treno (a pettine ), e non in concorrenza come in passato, con poche ma veloci corse del treno in coincidenza con quelle di Milano-Torino. Altrimenti un auspicato e indispensabile ripristino della Varallo-Novara non starebbe in piedi economicamente e funzionalmente.
    Tocca alle amministrazioni locali (soprattutto Varallo , Borgosesia e Unione Montana ) promuovere e magari anche pagare il progetto , altrimenti passate le elezioni (di giugno) ,gabbato il cittadino.

  7. Pietro Strambo

    31 Gennaio 2024 at 21:41

    Se a giugno, prima delle varie elezioni in ballo la Novara-Varallo sarà riaperta giornalmente sarà un fatto positivo altrimenti sarà la solita propaganda a scapito degli utenti col solito spreco di soldi pubblici a carico del contribuenti!

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