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Cronaca

Rogo al condominio di Scopello, a processo un operaio

L’uomo aveva deciso di bruciare in un camino del sottotetto alcuni scarti di lavorazione.

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Rogo al condominio di Scopello, a processo un operaio. L’uomo aveva deciso di bruciare in un camino alcuni scarti di lavorazione.

Rogo al condominio di Scopello, a processo un operaio

C’è un rinvio a giudizio per l’incendio che il 12 gennaio di quest’anno devastò il tetto e le parti superiori del condominio Anemone di Scopello. Si tratta di un operaio di origini straniere che quel giorno aveva deciso di dar fuoco, in un camino del sottotetto, ad alcuni rifiuti e materiali che erano avanzati da lavori di rifacimento del “cappotto” termico esterno dell’edificio. Lavori che stavano concludendosi in quei giorni.

Secondo le indagini, l’uomo avrebbe data fuoco a questi materiali infiammabili per ripulire il sottotetto. Ma il fuoco avrebbe poi attaccato alcune travature del sottotetto stesso. E qui, sempre secondo le accuse, sarebbe subentrata una negligenza, in quanto l’uomo non avrebbe dato subito l’allarme: forse ha provato a spegnere il fuoco da solo, ma in realtà ha solo perso minuti preziosi, e l’allarme è quindi scattato quando il fuoco era più diffuso, avendo ormai attaccato buona parte del sottotetto.

Si tratta di un aspetto che dovrà essere approfondito in sede di processo, avviato con giudizio immediato. L’uomo è difeso dall’avvocato Tiberio Massironi.

Pomeriggio di fuoco dopo le feste di fine anno

L’incendio del 12 gennaio fu uno dei più gravi che abbia colpito edifici abitati negli ultimi anni in Valsesia. Era un giovedì pomeriggio quando fumo e fiamme cominciarono a levarsi dal tetto del palazzo collocato in via Delle Seggiovie a Scopello.

Il fuoco aveva bruciato per ore, distruggendo una buona parte del tetto e devastando anche il quinto piano. Sul posto si erano portati almeno trenta vigili del fuoco arrivati dalle stazioni di Varallo, Vercelli, Ponzone, Novara e Romagnano oltre ai volontari di Alagna e di Cravagliana, con una dozzina di mezzi in tutto. E poi altri volontari e le forze dell’ordine. Ma era stato lungo e difficile arginare il fuoco con autopompe e altri strumenti. Il fumo si vedeva da lontano, soprattutto dalla vicina statale 299.

Alla fine erano stati messi in salvo tutti i piani dal quarto in giù. Poi i vigli avevano provveduto a un primo smassamento del materiale compromesso dal fuoco, soprattutto travi inceneriti. Per maggiore sicurezza, alcuni operatori avevano poi sorvegliato la situazione tutta la notte, per evitare che qualche brace potesse riprendere forza e tornare a innescare le fiamme. Una precauzione che la dice lunga sulla gravità dell’episodio. Fin da subito si sospettò che l’origine delle fiamme fosse da ricercare nei lavori nel sottotetto.

L’edificio rimesso a posto

Nei mesi successivi l’immobile è stato oggetto di una serie di lavori di ristrutturazione che ovviamente hanno riguardato il rifacimento completo di tetto e sottotetto, strutture devastate dal rogo del 12 gennaio. Intanto sono partite le indagini della polizia giudiziaria, che ha ricostruito la dinamica dell’episodio anche in base alle testimonianze degli stessi vigili del fuoco. Nessuno si è costituito parte civile.

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